La mappa delle zone a rischio. In vista un duro giro di vite e l’inasprimento delle sanzioni

Città sporca, ecco le 116 discariche abusive

Siti fuorilegge nei rioni
Gli interventi di pulizia costano un milione all'anno
26 agosto 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

Mappa delle discariche abusive Nessuno si senta escluso, c’è una discarica abusiva sotto la casa di ogni napoletano, quelli dei quartieri alti e quelli del centro, quelli della periferia dimenticata e quelli che hanno case con vista sul mare. Sono centosedici i luoghi dove si sversa illegalmente l’immondizia, sono sparsi in tutta l’area urbana, vengono monitorati dall’Asìa che aggiorna l’elenco di settimana in settimana e si organizza per andare a rimuovere con metodicità quei cumuli nauseabondi e pericolosi. L’elenco completo lo vedete nel grafico pubblicato qui a destra, è aggiornato a ieri mattina, non meravigliatevi, però, se oggi vedrete una nuova montagna di rifiuti illegali che non è menzionata: ne nascono di nuove ogni giorno perché l’immaginazione dei delinquenti del pattume non ha limiti. L’allarme sulla presenza delle discariche illegali viene rilanciato dall’Asìa. È un tema ricorrente, con frequenza l’azienda che si occupa del recupero dei rifiuti cittadini accende i riflettori su questo fronte. Oggi, però, il fenomeno ha assunto contorni mai visti e ha raggiunto le soglie dell’allarme. Nel 2008 il Comune stipulò un accordo con l’Asìa perché si occupasse con metodicità della pulizia dei luoghi utilizzati abusivemente come discarica. In quell’occasione furono censiti 41 siti di stoccaggio illegale, in due anni il numero è triplicato, e anche le tonnellate di materiale da recuperare sono cresciute a dismisura: una stima necessariamente sommaria e incompleta prevede che entro la fine dell’anno sarà stato speso un milione di euro solo per la caratterizzazione, il recupero e lo smaltimento di questi rifiuti abusivi. Sapete chi paga questo salatissimo conto? Noi, i cittadini. Per questo bisognerebbe indignarsi di fronte agli inquinatori e chiedere interventi severi: «Noi segnaliamo il problema con costanza - spiegano con gentilezza dalla sede dell’Asìa - abbiamo centinaia di documenti inviati al Comune e alle forze dell’ordine con richieste di intervento e di presidio. Purtroppo la vigilanza è scarsa e gli incivili vincono la battaglia. Noi andiamo a prelevare il materiale e a ripulire le discariche abusive. Dopo tre giorni i cumuli sono un’altra volta al loro posto». Per contrastare il fenomeno è in corso di organizzazione una operazione congiunta con la polizia municipale per cogliere in flagrante gli inquinatori. Nel frattempo prosegue anche l’inchiesta «mani nei sacchetti» di cui leggete nell’articolo sul fondo di questa pagina. Ma non basta. I siti di smaltimento illegale sono troppi e incontrollabili. Spesso i vari siti di stoccaggio abusivo dei rifiuti hanno caratteristiche completamente diverse: nelle zone abbandonate di periferia si trova molto materiale proveniente da lavori edili. Chi effettua i lavori in casa paga profumatamente per lo smaltimento tramite i canali ufficiali. Spesso chi dovrebbe portare in discarica a pagamento mattonelle e cemento, preferisce gettarlo «gratuitamente» lungo le strade, così bisogna prelevarlo di nuovo, stavolta con spese a carico della comunità. Lungo le strade a scorrimento veloce, invece, si concentrano i lanciatori del sacchetto di casa: per la maggior parte si tratta di persone che nel quartiere o nel comune di residenza dovrebbero differenziare il pattume, ma trovano noiosa la separazione, per cui riuniscono tutto in un sacchetto e lo portano in auto andando al lavoro in città, lasciandolo (o lanciandolo) alla prima area di sosta. Si creano, così, cumuli illegali sempre nuovi. Nei quali gli avvelenatori dell’ambiente nascondono facilmente anche materiali pericolosi: residui industriali, amianto, pneumatici. L’Asìa chiede controlli e lancia l’allarme: centosedici discariche illegali nel centro della città sono una bomba ecologica, bisogna intervenire presto.

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