Capua Multe per chi non rispetta gli orari previsti per la raccolta differenziata

Vigili-007 a caccia di rifiuti selvaggi

Per risalire ai responsabili i caschi bianchi cercano indizi nei sacchetti
25 agosto 2010 - Giulio Sferragatta
Fonte: Il Mattino Caserta

Capua. Tolleranza zero per chi getta i sacchetti senza rispettare l’ordinanza sindacale. Gettare rifiuti fuori dagli orari consentiti, senza rispettare il calendario programmato per la raccolta differenziata, adesso, può costare caro a chi prova a fare il furbo. Si rischia una multa pesantissima, vale a dire da centocinquanta a cinquecento euro. A Capua da tempo sono intensi i controlli effettuati - in materia ambientale - dal nucleo ecologico del locale Comando di polizia municipale, diretto dal tenente colonnello Carlo Ventriglia e dal suo vice Mimmo Caruso. Dando esecuzione a un’ordinanza comunale del 19 settembre di due anni fa, fortemente voluta dall’attuale amministrazione comunale, che prevede sanzioni pecuniarie per chi sversa abusivamente rifiuti sul territorio cittadino, i caschi bianchi hanno già elevato nei confronti dei trasgressori numerose multe. Davvero singolari le modalità di accertamento e di identificazione dei contravventori. Stante la difficoltà di sorprendere sul fatto l’automobilista o il pedone mentre deposita sacchetti di immondizia nei contenitori della differenziata, oppure nelle fasce orarie diverse da quelle previste dall’ordinanza, gli agenti hanno pensato di risalire alle generalità presunte dell’incauto «produttore» dei rifiuti, diventati «selvaggi», attraverso un’analisi della busta depositata nei cassonetti. Rovistando all’interno degli stessi sacchetti, soprattutto attraverso frammenti di documenti, i vigili urbani spesso riescono a individuare il presunto trasgressore, presso il cui domicilio viene poi spedito il verbale. L’importo della multa può variare dai 150 euro, se il multato è residente in territorio comunale, ai 500 euro se, invece, risiede altrove. Spetta poi al destinatario dimostrare la propria estraneità al fatto con ricorso in autotutela, da indirizzare al sindaco. Ovviamente, massima è la disponibilità degli agenti di fronte alle richieste di ragguaglio presentate dagli utenti multati. Il rifiuto «incriminatore» viene, infatti, fotografato e conservato presso gli uffici della polizia municipale. Le risultanze dei rilievi fotografici, allegate ai verbali delle contravvenzioni, forniscono la documentazione probatoria rispetto alla quale il ricorrente dovrà poi fornire le necessarie e dovute delucidazioni. Dall’inizio dell’anno sono stati quindici i verbali notificati dalla polizia municipale di Capua. Dai dati resi noti dal comando di Piazza dei Giudici, emerge un dato significativo: quasi la metà delle infrazioni, infafti, risulta essere stata commessa da automobilisti giunti dai paesi limitrofi. Tendenza, questa, che conferma ancora una volta come tanti nuclei familiari, capuani e non, non riescano (o non vogliono) ancora ad abituarsi alle regole imposte dall’ordinanza sindacale da quando è cominciata la raccolta differenziata. Non mancano, infatti, cumuli di rifiuti che - in vari punti della città - non sfuggono all’occhio dei passanti. Esempi tangibili: l’ex Campo Profughi di via Grotte San Lazzaro e il canale di bonifica del Rione Macello, trasformate in autentiche pattumiere a cielo aperto.

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