"Ambiente, il governo faccia di più"
«Il governo e il ministero dell’Ambiente devono fare di più per la Campania dimostrando così di avere a cuore le sorti del Sud. Non chiediamo contributi a pioggia né maggiori fondi, ma solo quello che ci spetta». L’assessore regionale Giovanni Romano non ha dubbi: la riqualificazione ambientale rappresenta il primo passo per il recupero del territorio, devastato dai rifiuti e dall’inquinamento. Ne è convinto anche il presidente Stefano Caldoro che, nelle settimane estive, si è concentrato su quest’emergenza oltre che sul problema del lavoro e sul deficit del comparto sanitario. La Regione è decisa a mettere in campo una svolta immediata: per farlo servirà, però, una visione d’insieme. «Finora, a causa di una colpevole negligenza della classe dirigente, è mancato un approccio di natura sistemica - spiega Romano - Non c’è stata una programmazione strategica perché si è preferita la politica degli spot e del bancone elargendo risorse agli amici. È il momento di voltare pagina». L’annunciata rivoluzione passa, in pratica, per la stesura del piano operativo ambientale «che si occuperà, attraverso i piani di settore, di una serie di aspetti tra loro collegati come le bonifiche, la tutela delle acque, la qualità dell’aria e l’emergenza rifiuti». Per le bonifiche, ad esempio, si sta lavorando senza sosta e tra due mesi sarà possibile avere il quadro aggiornato della situazione. Ma per superare le difficoltà serve l’aiuto del governo: «Finora Roma ha messo a disposizione ciò che era stato programmato in passato - sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente - L’esecutivo sta dunque facendo il proprio dovere, ma non basta». Da qui la decisione di Romano di chiedere, nelle prossime settimane, un faccia a faccia con il ministro Stefania Prestigiacomo «perché la Campania merita maggiore attenzione». «È vero - insiste - molte risorse sono state sperperate, però oggi c’è una nuova classe dirigente che sta dimostrando di voler cambiare le cose. Anche l’Unione europea sta prendendo atto di quest’inversione di tendenza». Uno dei punti cruciali riguarda l’attivazione di un tavolo per le compensazioni ambientali: «I comuni che ospitano discariche e altri siti attendono dal 2008 circa 220 milioni di euro. Il governo deve onorare gli impegni così come fanno le comunità che sopportano gli sversatoi sui loro territori. Io mi batterò per questo e sono convinto che a Roma troverò interlocutori validi». La Campania rivendica, insomma, il giusto spazio nel panorama nazionale mentre s’infiamma il dibattito sulla questione meridionale: «Qui c’è un Sud che sta iniziando a pensare in modo positivo, che rifiuta le logiche assistenziali e vuole farcela con le proprie forze - aggiunge - Stiamo finalmente dando voce alla Campania dei piccoli comuni che hanno fatto crescere le percentuali di raccolta differenziata, giunta ad una media del 30 per cento. Chiediamo allora di essere aiutati adesso e di avere quello che ci spetta». Sulla sanità, intanto, fa discutere l’affondo di Raffaele Calabrò, senatore del Pdl e consigliere del governatore, che ha chiesto a Roma di rivedere i criteri per l’assegnazione dei fondi: per il capogruppo regionale del Pd, Giuseppe Russo, «finalmente il centrodestra si è emancipato dalla campagna elettorale e cerca di impostare la sua azione di governo avvertendo che molti dei limiti addebitati al centrosinistra in realtà erano la conseguenza di scelte operate contro il Meridione. La strada del confronto con l’esecutivo è un’esigenza vitale». È d’accordo Teresa Granato, responsabile regionale della Cgil sanità: «È urgente una riflessione comune che produca effetti concreti. Per questo stiamo predisponendo un’iniziativa pubblica sul tema per metà settembre. Invitiamo già da ora Calabrò al confronto che vogliamo utile e costruttivo». Infine il segretario regionale dell’Idv Nello Formisano: «Siamo pronti ad aprire il contenzioso con il governo per la modifica dei criteri di riparto delle risorse».