Mare malato i fiumi al veleno sotto accusa

Dai Regi Lagni alla foce del Garigliano ecco la mappa delle aree off limits
18 agosto 2010 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

Mappa dei fiumi avvelenati Dopo l’allarme lanciato sulla qualità delle acque di balneazione, tocca ai «fiumi dei veleni». È una vera e propria mappa degli orrori quella che Legambiente ha delineato sull’inquinamento dei corsi d’acqua che portano con sé liquami tossici fino a riversare tutto in mare. Ventidue punti fortemente inquinati in tutta la Campania - dice l’ultimo rapporto realizzato da Goletta Verde in collaborazione con i biologi del Cigno Verde - sette in provincia di Caserta. Eccoli: foce Volturno e foce Regi Lagni (Castelvolturno), torrente Savone, scarico della condotta sottomarina a circa 400 metri a largo (lungomare Sinope), il canale vicino a via Cavour, il canale di Levagnole (tutti a Mondragone) e la foce del Garigliano, nel territorio di Sessa Aurunca. Dunque, fiumi, torrenti e corsi d’acqua sorvegliati speciali per l’inquinamento biologico, ma anche i depuratori e gli scarichi di tubi, condotte e canali, che rappresentano gli altri segmenti di territorio ad alto inquinamento. «Da notare - sottolinea il rapporto di Legambiente - che 10 dei 22 punti risultati fortemente contaminati hanno fatto registrare un livello così alto di inquinamento microbiologico che non è stato possibile quantificare le colonie di microrganismi presenti per millilitro d’acqua». Dalle analisi di Goletta Verde emerge, insomma, un quadro sconfortate: viene messa in evidenza «una situazione di gravissimo deterioramento di fiumi e corsi d’acqua minori, e quindi del mare campano, puntando il dito contro lo storico e irrisolto problema della depurazione nella nostra regione. E questo proprio nell’anno in cui è entrata in vigore la nuova normativa sulla balneabilità, con limiti assai più permissivi rispetto al passato. Per citare qualche caso, solo in Campania a fine giugno, ossia con i nuovi limiti, sono stati classificati come balneabili tutti e dieci i punti temporaneamente interdetti alla balneazione fino allo scorso maggio, quando la normativa di riferimento era ancora la ben più severa legge del 1982». Non a caso, nel «libro dei cattivi» finisce la Hydrogest che per conto della Regione Campania ha gestito in questi anni la gran parte dei servizi di depurazione. «Proprio la mancata depurazione, nella fattispecie quella delle acque del litorale Domizio-Flegreo - evidenzia ancora l’associazione ambientalista - ha fatto conquistare alla Hydrogest la Bandiera Nera dei ”nemici” del mare assegnata da Goletta Verde». Poi Legambiente porta lo scontro sul terreno politico assegnando un vessillo nero anche al senatore del Pdl Carlo Sarro (ex sindaco di Piedimonte Matese) «a causa dell’ostinazione - scrive Legambiente - con cui persegue l’obiettivo del condono edilizio per la Campania». Il riferimento è al provvedimento ancora all’esame del Parlamento dopo lo stop al Dl che nelle scorse settimane, approvato dal Senato, la Camera non ha ancora convertito in legge: il testo prevede la sospensione degli abbattimenti in Campania.

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