In via Brecce a Sant'Erasmo tra mercatino delle pulci e discarica di ingombranti

Zona industriale la laguna dell’immondizia

17 agosto 2010 - Claudia Marra
Fonte: Il Mattino

Zona industriale la laguna dell’immondizia Più che una discarica a cielo aperto, una specie di laguna: nell’acqua maleodorante che ristagna negli avvallamenti tra strada e marciapiede giacciono, da almeno qualche mese, materassi abbandonati di tutti i tipi, forme e grandezze. E poi frigoriferi, copertoni, bidoni di vernice, vestiti, scarpe, sacchetti di immondizia, interi arredi con mobili vecchi comprese le specchiere. In via Brecce a Sant’Erasmo, periferia della zona industriale, si sversa di tutto. E a tutte le ore. Tanto che anche l’occhio impietoso di Google street view e Maps fotografa il degrado perenne di questa parte della zona industriale dove quando si getta un mobile, si butta l’intera stanza, compresi tappeti e tendaggi. Una strada di periferia ma che, considerato il traffico dei mezzi pesanti anche in una calda giornata di agosto, tanto periferica poi non sembra proprio essere. «Qui tutte le domeniche – raccontano nella prima fabbrica di marmitte che si incontra arrivando in città dall’autostrada - si fa il mercatino delle pulci». E tra un cumulo di «munnezza» e l’altro sono visibili in fila i resti di tovaglie e strofinacci dispiegati sulla strada e ricoperti ancora di qualche chincaglieria: tra un materasso ed un sediolino di auto abbandonati, salta subito all’occhio per lo straordinario ordine creato dagli stessi ambulanti nei giorni di festa. «Ma poi dal lunedì al sabato, puntuale la gente torna a sversare» spiega Gianluca Briosce, che ormai conosce a memoria i numeri telefonici dell’Asia per la rimozione dei rifiuti ingombranti che impediscono il passaggio dei suoi clienti nella fabbrica di marmitte. «Telefoniamo almeno ogni giorno, loro vengono appena possono e noi ci “rifondiamo” un caffè, ma va bene così - continua uno dei dipendenti della fabbrica – se qualcuno si permette di rimproverare i passanti per lo sversamento dei rifiuti rischia anche di beccarsi una coltellata». Via Brecce a Sant’Erasmo, terra di nessuno. Dove i controlli sono assenti. Zona industriale la laguna dell’immondizia A stento arriva una bonifica, molto parziale. Ma dopo qualche giorno, forse meglio dire qualche ora, il degrado si riprende una strada dove ci sono grandi industrie: qui si producono dalle marmitte all’olio da cucina. La spazzatura si trova anche a cumuli fuori l’oleificio della Saom, uno dei più importanti della provincia. «Da noi vengono a comprare da tutt’Europa, in via Brecce vengono a rifornirsi francesi, belgi ma anche nordafricani, vengono dalla Grecia e perfino dal Portogallo e tutti restano delusi dall’inciviltà dei napoletani. Spesso per la vergogna li facciamo entrare dal secondo ingresso, da via Gianturco». Poco più avanti della fabbrica di marmitte c’è una concessionaria di automobili. Il suo titolare lamenta che così si finisce per offendere anche un grande marchio di auto: «Quando mi telefonano per ritirare l’auto – spiega Augusto Musella – mi chiedono, dove siete? Vicino alla discarica?». Musella dice di esere lì dal 1994: «Non ricordo un giorno di via Brecce senza cumuli di rifiuti». Un triste destino contro il quale l’unico rimedio sembra essere quello di non arrendersi al telefono. «Noi telefoniamo in continuazione all’Asia, ma non possiamo pretendere sempre da loro, ci vorrebbe una bonifica dell’intera strada che è ormai a rischio di epidemia e infezioni, si dovrebbero sensibilizzare gli abitanti che non ci fanno più caso, a loro pure se i cumuli raggiungono i primi piani dei palazzi sembra non dar fastidio – continua Gianluca – è da qualche mese che non vengono a raccogliere ma qui non sembra importare». E intanto l’immondizia continua a salire e sulle tettoie delle fabbriche spuntano vere e proprie collezioni di supersantos sgonfi, arrivati a Brecce a Sant’Erasmo chissà come e ormai parte del panorama, anzi un monumento al degrado.

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