Rifiuti, allarme di De Gennaro "Servono altre discariche"
Cinquemila tonnellate a Napoli, quarantamila in tutta la Campania. Quarantamila tonnellate di immondizia nelle strade. «Non ci sono nuovi rischi per la salute» assicura Donato Greco, inviato del governo per l´emergenza rifiuti, ma il dramma avvolge città e regione e il commissario Gianni De Gennaro, rientrato dal vertice con Berlusconi, avvisa che "solo le discariche possono scongiurare la crisi". Una disperata corsa contro il tempo segnata dall´apertura di un sito provvisorio per lo stoccaggio di ecoballe a San Tammaro, nel Sannio, dall´invio di 400 tonnellate in Germania e dallo smaltimento di altre 400 tonnellate nei Cdr di Caivano e Giugliano. Il resto è tutto per strada. Un sito provvisorio che già scatena la protesta del Sannio: martedì il presidente della Provincia Aniello Cimitile e Sandra Lonardo hanno detto "no ai rifiuti di Napoli".
Si annuncia un week-end terrificante e dal Commissariato guidato da Gianni De Gennaro parte un altro sos: «Il venir meno della disponibilità dei due siti di stoccaggio provvisorio di Pianodardine e di Coda di Volpe ha determinato l´impossibilità di depositare le balle prodotte dagli impianti di Cdr e la conseguente riduzione della capacità di raccolta dei rifiuti che negli ultimi giorni si è attestata intorno al 50 per cento della produzione giornaliera». Da qui la corsa a San Tammaro che nel comunicato non è nominato ma definito solo genericamente «un sito di stoccaggio provvisorio alternativo per assicurare la ripresa del funzionamento degli impianti di Cdr e la regolarità della raccolta quotidiana mentre si sta provvedendo alla individuazione e realizzazione di altri siti». Martedì sono inoltre arrivate le prime autorizzazioni dalla Germania per proseguire la partenza dei treni mentre l´Abruzzo ha fermato a partire dalla mezzanotte di ieri il conferimento dei rifiuti provenienti da Napoli.
Campania sommersa dai rifiuti mentre scatta il primo arresto per gli scontri e le manifestazioni contro la discarica irpina a Savignano. Il leader del movimento ambientalista, Anselmo La Manna, è agli arresti domiciliari con le accuse della Procura di Ariano di sequestro di persona, interruzione di pubblico servizio, violenza e minacce a pubblico ufficiale. È lui secondo l´accusa uno degli artefici della protesta che il 2 aprile degenerò in un blocco stradale e nell´aggressione di una poliziotta della scientifica che stava filmando la manifestazione. Il giorno successivo La Manna rimase ferito negli scontri con le forze dell´ordine al termine di una marcia di protesta.