Conte: "Stop allo scempio del fotovoltaico"
EBOLI. Una lettera per cambiare rotta, per scongiurare il disastro. Carmelo Conte, ex ministro dele aree urbane, scrive a Melchionda: «Sul parco fotovoltaico rischiamo di provocare un disastro ambientale e urbanistico». Il progetto è noto. Il comune di Salerno, proprietario di un terreno sulle colline di Eboli, ha affidato alla Toto Spa 50 ettari per costruire un impianto fotovoltaico. Il comune di Salerno incasserà 3 milioni e mezzo all’anno dalla Toto Spa per il parco solare. Da quando il progetto è stato presentato, a Eboli è esplosa una polemica politica senza fine. «Bene hai fatto, caro Martino, a discutere del progetto in consiglio comunale. Ora però dobbiamo andare oltre le polemica. Mi chiedo, per esempio, perché la Toto Spa sia disposta a sborsare, per quattro lustri, 3,5 milioni all’anno al comune di Salerno? Perché la Toto Spa intende pagare un canone annuo superiore al prezzo medio per l’acquisto di corrente elettrica in zona? E come mai la stessa società si impegna a costruire una condotta elettrica di 10 chilometri? Sono cifre senza logica. A meno che- scrive l’ex ministro alle aree urbane- non ci sia un proposito non rivelato. Forse l’affare va oltre i 41 ettari destinati al parco fotovoltaico? Forse ci sono in gioco interessi di natura diversa che coinvolgono tutti i 180 ettari di terreno di proprietà del comune di Salerno?». Dopo le premesse, Conte tira le somme: «Di sicuro la Toto Spa farà un grande affare. Senza dubbio il comune di Salerno ci guadagnerà, incassando tre milioni e mezzo di euro all’anno, per 19 anni. E il comune di Eboli come ne uscirà? Dal punto di vista della compatibilità urbanistica e ambientale, riceveremo danni dai risvolti sconcertanti. Se venisse realizzato il parco fotovoltaico, le previsione del piano regolatore di Eboli sarebbero stravolte. Ci ritroveremmo davanti un precedente pericoloso. Provocheremmo un danno incalcolabile alle colline che degradano verso l’autostrada. Siamo in zona agricola. Ma le colline di Eboli hanno, nel piano regolatore, anche una destinazione per bosco e prateria». Conte, poi, ricorda a Melchionda un vincolo importante: «Quei terreni vennero ceduti dall’orfanotrofio Umberto I al comune di Salerno, con finalità sociali. È una destinazione che non si concilia con il progetto appena presentato. Come sindaco di Eboli, caro Martino, hai il dovere di promuovere una destinazione più utile di quell’immobile. Penso a un progetto di valorizzazione ambientale, per il tempo libero. Pensando al futuro parco fotovoltaico, i dubbi e le perplessità di Conte aumentano: «Si parla di produzione di energia alternativa. Ma c’è dell’altro di cui nessuno parla. In quell’area, siamo in zona agricola, oltre l’impianto solare è prevista la costruzione di mense, centri didattici, uffici, fabbricati esistenti da ristrutturare, mutarne la destinazione, costruirne di nuovi. Quel progetto è un coacervo edilizio. Credo che vada accertato se i ruderi esistenti siano baracche. Se i fabbricati sono abusivi, non si possono ristrutturare, né possono ricevere un cambio di destinazione d’uso». Sul piano burocratico, poi, Conte sottolinea: «La Regione Campania, chiamata a pronunciarsi su quel progetto, ha prodotto pareri e prescrizioni a iosa, tanto da negarne di fatto la fattibilità. I funzionari che si sono espressi hanno comunque consentito alla Regione Campania di emanare un decreto di dubbia validità e correttezza giuridica». L’ex ministro poi chiede a Melchionda di fare luce su un passaggio in consiglio comunale: «L’assessore all’ambiente del comune di Eboli (Carmine Magliano) ha dichiarato di conoscere il progetto esecutivo del parco fotovoltaico. Ma quel progetto non è ancora stato elaborato. Esiste solo una “invito” del comune di Salerno alla Toto Spa per preparare un progetto esecutivo. Di quale progetto parlava l’assessore in consiglio comunale?». Di qui l’invito a rivedere «il parere favorevole espresso dall’ufficio urbanistica del comune di Eboli»