Santa Maria a Vico, acqua e polemica

Si attendono ancora le analisi sulla potabilità
Consorzio sotto mirino
13 agosto 2010 - Stella Vigliotti
Fonte: Il Mattino Caserta

Santa Maria a Vico. Acqua contaminata, ancora un giorno di incertezza. Non sono ufficiali i risultati sulle analisi dei campioni di acqua, prelevati da ogni fontanino della città. Il divieto di usare l’acqua corrente permane. Il rischio di contaminazione delle falde acquifere da escherichia coli permane. L’acqua di città non è potabile. Entro stamattina saranno noti i risultati degli esami congiunti effettuati da Arpac, Asl e Consorzio Idrico Terra di Lavoro, che hanno effettuato i prelievi di campione sia monte che a valle di ogni fontatino del paese. Per ora si hanno solo dati ufficiosi, che sembrano garantire la qualità delle falde acquifere. «Non è possibile far rientrare lo stato di allerta – dice il sindaco Alfonso Piscitelli – non metto a rischio la salute pubblica su informazioni non diffuse ufficialmente dagli enti preposti al controllo della qualità dell’acqua». Non sarà ancora stampato quindi il contrordine all’avviso alla cittadinanza, affisso martedì sera (in ritardo secondo alcuni cittadini) in tutto il paese, che informava «della non potabilità dell’acqua corrente», vietando quindi l’utilizzo del fluido, se non previa bollitura, per un tempo minimo di 20 minuti. Infatti il processo di ebollizione prolungato permette di uccidere tutti batteri presenti nell’acqua, che così diventerebbe microbiologicamente pura. Portare l’acqua a 100 gradi centigradi permette anche di sopprimere gli escherichia coli, secondo il responso delle analisi dell’Asl di martedì scorso, responsabili della contaminazione dell’acqua di paese, dove erano presenti con una concentrazione di 19 batteri in ogni 100 millilitri di fluido. Una presenza, seppur irrisoria, comunque anomala, in virtù della normativa in materia che indica potabili le acque microbiologicamente pure. In sostanza anche la presenza di un solo escherichia coli, che è un batterio indicatore della contaminazione fecale, già presente nella flora batterica sia dell’uomo che di alcuni animali, avrebbe determinato la condizione di non potabilità dell’acqua, anche se la concentrazione degli e.coli non avrebbe determinato alcuna patologia nel corpo umano. Non c’è rischio quindi di epidemie di malori intestinali «non siamo in emergenza» rassicura il sindaco Piscitelli, che però sta mettendo sotto pressione il Consorzio Idrico Terra di Lavoro, che in qualità di gestore della rete idrica del paese, è il responsabile dei problemi di contaminazione dell’acqua. «Pretendo una relazione dettagliata – continua - degli intereventi effettuati sulla conduttura comunale», una fitta rete di tubature, pozzi e vasche di raccolta della acqua, che negli ultimi 25anni, hanno puntualmente lasciato a secco i rubinetti delle case ogni estate, quando è maggiore il fabbisogno di acqua per cittadini, accaldati dalle torride temperature. «Mai più problemi alla rete idrica – dice Piscitelli – perché il passo dagli avvertimenti alle denunce è breve».

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