Tassa rifiuti, dopo l'estate spunta il condono

L'assessore Saggese: puntiamo a recuperare 50 milioni, ci servono per pagare i fornitori
11 agosto 2010 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

«Un condono per la Tarsu? A settembre: sul modello di quello per le multe. Ovvero azzerare le sanzioni e cercare di incassare più o meno una cinquantina di milioni entro dicembre». Idee chiare quelle dell’assessore alle Finanze Michele Saggese, abituato come è a essere concreto non può fare altro che appellarsi alla legge dei numeri. Perché il tema dell’ultimo pezzo di cammino di Rosa Russo Iervolino, il traguardo è fissato a maggio, è molto chiaro: chiudere la consiliatura evitando la bancarotta. E se questo progetto passa per una serie di condoni o concordati o rateizzazioni, che sono stati sempre nel dna culturale della destra, poco importa. Allora è ancora Saggese a spiegare come stanno le cose: «Le nostre problematiche sono chiare a tutti, abbiamo problemi di cassa. Ci servono i soldi cash, questa la nostra sofferenza. Ci servono per fare scendere i tempi dei pagamenti dei nostri fornitori da 27 mesi a 20, sempre un’eternità ma almeno più sopportabile». Materia scabrosa quella dei condoni, Saggese lo sa e per calmare preventivamente il popolo di centrosinistra fa un altro annuncio: «Faremo il condono della Tarsu, ma nell’ambito delle esenzioni non faremo pagare le tasse a chi è usurato a chi è vittima degli usurai. Chi certifica che ha avuto accesso al fondo antiracket non pagherà i tributi». Un bel gesto dal valore simbolico importante anche se non creererà grossi affanni alle finanze di Palazzo San Giacomo. Aggiungiamo per fortuna perché la popolazione degli usurati non è vasta. Recuperare il non riscosso la mission di Saggese, ma al momento come stanno le cose in questo ambito? Restando in tema di Tarsu, pur di tirare fuori soldi dalla tassa sui rifiuti - vera croce dell’amministrazione - è già in atto una rateizzazione fino a 72 mesi per coloro che intendono sanare la situazione debitoria. In questo caso c’è l’agevolazione del pagamento dilazionato ma l’entità della somma da versare non varia, restano nella sostanza le sanzioni spalmate in sei anni. In cassa in tre mesi sono entrati 2 milioni. Il Comune punta a incassarne almeno altri 8 entro dicembre. Non è finita qui: appena in primavera è stato chiuso il condono edilizio che il Comune ha prorogato per ben 9 volte - praticamente per nove anni - che ha portato la bellezza di 70 milioni di euro. Oro colato per le disastrate finanze di Palazzo San Giacomo che hanno evitato il dissesto. E ancora: il condono per le multe che si dovrebbe chiudere in autunno in poco più di un mese ha dato 4 milioni di euro. Il Comune ne attende una trentina, 27 per la precisione. Sono 300mila i napoletani coinvolti nel condono la masse dei verbali vale 306 milioni. Perché ci si accontenta di 27? Intanto «il pagamento agevolato» delle contravvenzioni riguarda quelle elevate fino al 31 dicembre 2004. Si arriva a 27 milioni con un calcolo fatto dagli uffici. Da 306 si scende a 110 perché dal complesso dei crediti bisogna togliere 83 milioni già cancellati nell’ultimo bilancio di assestamento e si arriva a circa 230 milioni. Poi bisogna togliere gli interessi che non si pagheranno perché c’è appunto il condono, tutti coloro che non pagheranno mai, i titolari di multe che sono morti o che hanno dichiarato fallimento. Ecco che si arriva appunto a 110 milioni. La stima del Comune di incassare almeno 27-30 milioni è fatta al ribasso ipotizzando che un terzo degli automobilisti aderirà al condono. Saggese in questo mare di numeri lancia un appello alla Regione, all’assessore Vetrella: «La Regione - conclude l’assessore - non rinunci a integrare le tariffe per i mezzi di trasporto e dia i soldi a Unico Campania. A Napoli, i cittadini non avranno aumenti, ma chi deve arrivare a Napoli pagherà molto di più».

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