"Subito i lavori per la bonifica di Parco Saurino"
Bisognerà attendere la fine delle vacanze estive per conoscere il destino dei siti di stoccaggio provvisorio di Parco Saurino 1 e 2 del complesso chiamato ampliamento. Tutte e tre le strutture hanno bisogno di una messa in sicurezza e se per Parco Saurino 2 si è trovata una soluzione grazie allo sblocco dei fondi, non si può dire la stessa cosa per le atre due aree che restano ancora con gli stessi identici problemi. «Mettere in sicurezza queste aree è una necessità oramai impellente», ammette l’assessore all’Ecologia di Santa Maria la Fossa, Franco Cepparulo, che insieme all’amministrazione guidata da Antonio Papa sta lavorando per risolvere quelli che sono i problemi legati ai siti di stoccaggio. Al momento i problemi comunque restano invariati, la messa in sicurezza deve avvenire in tempi brevi poiché è necessario coprire le vasche che contengono il percolato per evitare che questo possa tracimare e finire nei vicini canali di scolo. «Al momento resta tutto bloccato per via delle vacanze estive – ammette Cepparulo – dobbiamo aspettare la fine di agosto, ma siamo fiduciosi che a settembre qualcosa si possa sbloccare». Di recente i siti di stoccaggio sono stato oggetto di interesse anche del Ministero dell’Ambiente che da Roma ha inviato una lettera agli amministratori locali per conoscere lo stato delle aree interessate. I colloqui con il Ministero sono però rinviati anch’essi alla fine di agosto quando l’esecutivo fossataro potrà riprendere i colloqui anche con gli esponenti della Provincia. Proprio il governo provinciale rappresenta una parte fondamentale per la messa in sicurezza di Parco Saurino 2 visto che il Comune di Santa Maria la Fossa ha scelto la Provincia come ente esecutivo dei lavori che saranno finanziati grazie a dei fondi europei. Grazie alla collaborazione delle istituzioni nazionali e provinciali si spera di poter arrivare ad un accordo per la messa in sicurezza anche di Parco Saurino 1 e del complesso chiamato ampliamento, all’interno dei quali vi sono ancora migliaia di tonnellate di rifiuti. I siti fossatari accolgono tuttora materiali che non dovevano essere depositati in quell’area ma che per esigenze dovute alla crisi dei rifiuti finirono per essere raccolti all’interno di Parco Saurino. «All’interno del sito di stoccaggio ci sono materiali di svariate tipologie come i rifiuti ingombranti», ammette Cepparulo che aggiunge: «All’inizio quell’area doveva contenere solo i rifiuti solidi urbani e niente più».