Rifiuti e veleni, svuotato il «panettone»

Conclusa la prima fase di interventi a Lo Uttaro, ma l'area ritorna sotto sequestro
10 agosto 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

Mai più rifiuti sul «panettone». A garantirlo è l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicodemo Petteruti all’indomani del completamento dell’intervento di rimozione. Il sito di stoccaggio, sorto durante il periodo delle emergenze in località Lo Uttaro, è stato infatti finalmente svuotato. Nell’arco di un mese sono state rimosse circa 21 mila tonnellate di rifiuti urbani (molti dei quali depositati in occasione della prima «Notte bianca» di Napoli), accumulate qui a partire dal 2006. Un’operazione costata circa 150mila euro che ha impegnato oltre trenta uomini. «Tre diverse squadre – ha spiegato al riguardo l’assessore comunale all’ambiente Maria Laura Mastellone – sono state impegnate in quest’area per quattro settimane per garantire uno smaltimento quotidiano di circa seicento tonnellate destinate ai siti di San Tammaro e Terzigno. Un primo obiettivo è stato dunque raggiunto. Ora si potrà finalmente procedere alla bonifica dell’area ma non prima di aver ottenuto il via libera dalla magistratura. Il sito – precisa l’assessore – era stato temporaneamente dissequestrato dal Noe proprio per consentire al Comune di azzerare i cumuli di rifiuti. Ora che l’operazione è conclusa, saranno riapposti i sigilli e bisognerà attendere le necessarie verifiche dell’organo di competenza. Se il riscontro sarà positivo, il sito verrà definitivamente dissequestrato: ciò significa che potrà essere avviato l’intervento di caratterizzazione dei suoli e delle acque per verificare eventuali ripercussioni sull’ambiente circostante». Un intervento necessario per valutare l’eventuale grado di contaminazione, la natura del rifiuto e la profondità raggiunta. «Solo dopo aver ottenuto queste informazioni – incalza Mastellone - si potrà intervenire utilizzando il metodo e le tecnologie ritenute più idonee al caso». Soltanto dopo i carotaggi, sarà possibile infatti procedere con le attività di bonifica vera e propria di tutto Lo Uttaro, un’area di circa 220mila metri quadrati al confine tra i comuni di Caserta, Maddaloni, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista che nel corso degli anni ha ospitato anche un sito di trasferenza e ben quattro discariche per un totale, si stima, di circa 6 milioni di metri cubi di rifiuti. L’assessore esclude la possibilità che si possa procedere con una semplice rimozione (almeno nel caso delle discariche); meglio adottare processi chimici di eliminazione o chiuderli in una sorta di vasca isolante che ne impedisca il contatto con la falda. «Trasportare una tale quantità di rifiuti potrebbe rivelarsi infatti molto più pericoloso che lasciarli dove sono – ha precisato Mastellone – soprattutto nel caso di metalli pesanti o idrocarburi». Bisogna ricordare infatti che in questa area giacciono rifiuti pericolosi depositati a partire dagli anni Ottanta (rifiuti industriali in primis) e che gli ultimi conferimenti, risalenti al 2008, rappresentano soltanto la punta di un iceberg che, si teme, possa aver raggiunto i trenta metri di profondità inquinando la falda acquifera. Da qui la necessità non soltanto di risanare l’area ma anche la falda per scongiurare che il percolato giunga al mare. L’intera operazione, che richiederà almeno sei mesi di lavoro, costerà oltre due milioni di euro in parte a carico della Regione Campania e in parte a carico della Struttura di missione (ex commissariato di governo).

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