Cenname: punito per aver difeso i diritti della gente

6 agosto 2010 - al.to.
Fonte: Il Mattino Caserta

Camigliano. È amareggiato per una decisione che «mortifica un'intera provincia e che toglie spiraglio alla speranza del cambiamento». Cenname accoglie la notizia dello scioglimento come "una ferita non personale ma inferta a tutta la comunità".
Eppure, nonostante la delusione, non perde il suo piglio deciso, quello che lo ha visto vincere battaglie contro la privatizzazione dell'acqua tentata dal consorzio idrico, o, in tempi meno recenti, contro lo scempio abusivo delle cave nel suo paese.
In che modo ha saputo dello scioglimento del consiglio comunale?

«Del provvedimento è stato informato il segretario comunale, non io direttamente. Come se neanche meritassi una comunicazione ufficiale. Sono davvero mortificato».
Perché si sente così deluso?
«Perché in questo territorio chi si impegna per riconsegnare dignità alla nostra gente e per far valere i diritti che in qualsiasi altro posto civile d'Italia sarebbero garantiti, viene punito e non premiato».
Si sente un eroe incompreso?
«Non sono un eroe, sono solo un amministratore, ex oramai, che ha cercato di guardare all'interesse collettivo e non a meri interessi partitici». Perché non ha fatto dietro front quando si è prospettata l'ipotesi dello scioglimento? «Non avrebbe avuto senso per me continuare ad amministrare senza poter decidere di offrire un servizio migliore a un costo invariato ai miei cittadini».
Chi ha dalla sua parte?
«I cittadini del mio paese e, altrove, quella parte di società civile che invoca senso di responsabilità, soprattutto dinanzi a leggi che non tutelano la collettività. La politica invece è assente e distante anni luce dai veri grandi problemi della gente».
Presenterà ricorso contro il provvedimento?
«Non so ancora che cosa sia giusto fare, credo di si, ma per adesso ho bisogno di riflettere». A cosa pensa in particolare? «A perché ci siano sempre due pesi e due misure e a come sia possibile che i consigli che non rispettano la soglia minima di raccolta differenziata o che non dispongano degli strumenti urbanistici così come la legge prevede,non vengano sciolti e che invece io venga rimosso».
Si sente discriminato?
«Se penso che il ministro Maroni prenda tempo per decidere lo scioglimento di consigli su cui grava il forte sospetto dell'infiltrazione camorristica, e invece non esiti a decidere di rimuovere me, allora si, mi sento discriminato».
Si fermerà adesso?
«Mai. Vado avanti per la mia strada. Sono sicuro che un tempo per la giustizia esiste sempre, nonostante tutto».

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