Camigliano Il Comune virtuoso grazie alla differenziata

Il sindaco "disobbediente" è stato rimosso

Il primo cittadino aveva rifiutato di fornire i dati sulle tasse ambientali
6 agosto 2010 - Alessandra Tommasino
Fonte: Il Mattino Caserta

Camigliano. Con decreto del ministero dell'Interno ieri il sindaco Vincenzo Cenname è stato rimosso dal suo incarico. L'epilogo giunge a conclusione della lunga battaglia intrapresa dal primo cittadino contro la legge 26 che, promulgata lo scorso mese di gennaio, introduce la provincializzazione della gestione integrata dei rifiuti. Per attuare la normativa e prevedere il passaggio di consegna, la Provincia aveva richiesto ai Comuni di fornire i dati relativi alla Tarsu (tassa sui rifiuti solidi urbani) e alla Tia (tariffa igiene ambientale). Sui 104 sindaci del Casertano, l'unico ad opporsi alla richiesta era stato proprio Cenname, che fin da subito aveva dichiarato: «Non posso cedere ad una legge che non tutela i cittadini e che porterà a un servizio meno efficiente con un costo più elevato». Il sindaco, ingegnere ambientale, da anni ha attuato la raccolta differenziata nel suo paese contando sulle risorse del personale comunale. Con grandi sforzi e senza mai aumentare la Tarsu, è riuscito a raggiungere il 65% di rifiuti differenziati. È partendo dalla consapevolezza di star facendo bene per il suo paese che il sindaco, soprannominato «il ribelle», non aveva fatto dietro-front neanche quando la prefettura di Caserta lo aveva diffidato a consegnare i dati. Una netta presa di posizione e una solida cordata di solidarietà per il sindaco che, non ottemperando alle richieste, è stato sostituito da un commissario ad acta, viceprefetto Savina Macchiarella, per la consegna dei dati. L'insediamento prefettizio era stato annunciato con l'avvio dell'iter per lo scioglimento del consiglio comunale legato all'inadempienza amministrativa. Dinanzi alla possibilità che Cenname potesse essere rimosso dal suo incarico, si è scatenata la reazione di dissenso di una larga fetta di società civile. In primis i cittadini camiglianesi che, uniti in comitato, si sono stretti attorno al proprio sindaco. E poi l'associazione nazionale dei comuni virtuosi, nella quale Cenname era entrato a pieno titolo per l'attuazione di sostenibili prassi amministrative. E ancora, una petizione popolare per chiedere sostegno al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano firmata dal premio Nobel per la letteratura Dario Fo e dalla consorte Franca Rame. Iniziative in tutta la penisola per promuovere il caso- paradosso del sindaco a rischio rimozione. Un rischio diventato realtà, in un contesto territoriale dove a essere raggiunti da decreti di rimozione sono i Consigli condizionati dalla camorra o, come nel caso della black list stilata dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, non in grado di garantire sane condizioni igieniche nei territori comunali. Ieri no. A essere colpito è stato un sindaco noto per le politiche sostenibili: incentivi per l'utilizzo degli eco pannolini, eco-euro da poter spendere nelle cartolerie locali, destinati ai bambini che differenziano, progetto «Led perpetuo» con l'utilizzo di lampade a risparmio energetico nel cimitero cittadino. Solo alcune delle iniziative promosse da un sindaco, che, oltre a occuparsi delle «carte», ha sempre agito mettendoci anche la forza delle braccia. La manutenzione del parco pubblico e la pulizia delle strade cittadine con la spazzolatrice sono ad esempio da sempre compiti a cui il sindaco, ormai ex, assolve in prima persona. Alla rimozione di Cenname, decisa con decreto del ministero dell'Interno, si aggiunge anche lo scioglimento del consiglio comunale stabilito con decreto presidenziale. A subentrare al sindaco sarà il suo vice Gemma Graziano. Al voto si andrà alla prossima tornata elettorale utile, sempre che Cenname non inoltri e vinca il ricorso contro il provvedimento.

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