Consorzi, oggi vertice decisivo ma nel sindacato è scontro aperto
Caso consorzi, quello di oggi in prefettura non sarà un vertice facile; per l’argomento da trattare, innanzitutto (il futuro lavorativo dei 116 dipendenti e la possibilità di ricorrere, fino a dicembre, alla cassa integrazione), e per la frattura ormai evidente tra i sindacati ”confederati” e le sigle autonome, che non hanno firmato il contratto di categoria né annoverano delegati nelle rappresentanze aziendali, e che per questo non sarebbero titolate a firmare protocolli o accordi sulla vertenza in corso. Di qui la scelta della prefettura di procedere a convocazioni separate; una decisione contestata duramente da RdB, Confsal Sindacato Azzurro, Uap, Cesil e Slai Cobas, che in una nota congiunta diffidano il prefetto di Benevento a convocare tutte le organizzazioni sindacali per la riunione odierna, sottolineando che «qualsiasi accordo che non veda la partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali sarà impugnato in ogni sede». Sulla situazione intervengono il Comitato docenti e Ata precari del Sannio, e il segretario cittadino di Rifondazione Comunista Pasquale Basile. Le argomentazioni sono sostanzialmente analoghe: lo scontro tra i sindacati viene stigmatizzato in quanto deleterio per gli interessi dei lavoratori e la positiva soluzione della vertenza. «Ci auguriamo - spiega il Comitato precari - che le sigle in lotta facciano un passo indietro e antepongano gli interessi dei lavoratori ai propri. E ci auguriamo che i lavoratori prendano le distanze da questo scontro e continuino a lottare dignitosamente come hanno fatto sino ad oggi senza farsi manipolare». Anche per Basile «è giunto il momento che le organizzazioni sindacali facciano un passo indietro e mettano fine ai tentativi di strumentalizzazione. Come Prc - dichiara - prendiamo le distanze da quelle sigle sindacali che gettano benzina sul fuoco». E se «dopo mesi di battaglie risulta molto strana la volontà delle organizzazioni confederali di avviare una trattativa con gli enti interessati in maniera autonoma e separata», sono anche «invasive e pretestuose le prese di posizione di sindacati filogovernativi, che puntano a screditare gli enti locali assolvendo invece chi ha emanato una legge scellerata».