Consorzi, nuova spaccatura tra i sindacati
La rabbia degli autonomi
Vertenza consorzi, ieri mattina i vertici di Comune di Benevento e Asia sono tornati a confrontarsi sulla possibilità che l’azienda «in house» di palazzo Mosti possa, dall’autunno, impiegare una parte dei lavoratori. «Potremmo avvalerci a rotazione di gruppi di operatori del consorzio Bn1 - spiega Lonardo - compatibilmente con le nostre necessità, con gli equilibri di bilancio e con gli assetti futuri». Bisognerà capire, infatti, se nel 2011 l’Asia continuerà ad esistere in quanto tale o sarà inglobata dalla Samte, «posto che il Comune di Benevento - spiega Lonardo - ha comunque la possibilità di chiedere all’autorità competente di continuare ad avvalersi dei servizi dell’azienda in house se dimostra che essi sono migliori qualitativamente e più convenienti economicamente». Una richiesta in questo senso dovrebbe partire da palazzo Mosti già a settembre. Ove mai dovesse essere rigettata, andrebbe risolta la spinosa questione finanziaria del passaggio dell’Asia alla Samte: è già in corso la valutazione degli asset dell’azienda, e la somma che la neonata società provinciale si troverebbe a dover sborsare sarebbe molto importante. Su questo scenario e sull’impegno per i lavoratori dei consorzi si è tenuto nel pomeriggio un nuovo vertice a cui ha preso parte anche l’assessore alle Finanze Gigi Boccalone. Intanto, in vista della riunione in programma venerdì mattina in Prefettura, si evidenziano nuove frizioni tra le forze sindacali (su posizioni diverse già in occasione della manifestazione di giovedì scorso). Rdb, Confsal Sindacato Azzuro, Cesil e Slai Cobas stigmatizzano la richiesta avanzata da Cgil, Cisl e Uil di convocare un tavolo di discussione separato. Una richiesta che il leader della Uil, Fioravante Bosco, motiva con il fatto che i sindacati autonomi non sono firmatari del contratto di categoria. Bosco, sempre a proposito dell’incontro di domani, ribadisce inoltre che «le istituzioni, di concerto con i sindacati confederali, devono ricercare ogni utile soluzione per il ritorno all’attività lavorativa di questi dipendenti». Cgil, Cisl e Uil «sosterranno tale tesi e soltanto dinanzi all’impossibilità di un ritorno al servizio attivo dei lavoratori prenderanno in considerazione la messa in cassa integrazione per i dipendenti dei Consorzi. Ciò vorrà dire che la Provincia di Benevento e i Comuni facenti parte dei Consorzi avranno, nel frattempo, rigettato ogni possibilità di reimpiego di questi lavoratori».