Rischio frane nel 40% della provincia
Sannio, terra di frane. Rilevati 3558 eventi che occupano un'estensione approssimativa di 335 Km quadrati, pari a circa il 18% dell'intera superficie provinciale; considerando anche le aree di invasione dei crolli, pari a circa 42 Km quadrati, la percentuale globale raggiunge il 20%. Le specifiche concentrazioni degli eventi riguardano le aree ricadenti nei bacini del fiume Fortore, lungo la valle del Torrente Tammarecchia e quella del Tammaro. Ma è da considerare che esistono altre aree potenzialmente interessabili in futuro da fenomeni franosi: infatti il 40% del territorio provinciale può essere interessato da frane e questo comporta precise responsabilità di scelta. L’allarme, di fronte a queste cifre viene lanciato dal prof. Francesco Guadagno, docente di geologia e preside della Facoltà di Scienze dell’Università del Sannio. È a lui che l’Amministrazione provinciale ha affidato la stesura della prima Carta delle frane del Sannio. Lo studio rappresenta una radiografia completa sullo stato di salute del territorio. «I dati sulla franosità storica - afferma Guadagno - evidenziano un complesso quadro di eventi ove si alternano cause innescanti legate sia ai sismi che ai fenomeni piovosi con specifiche caratteristiche di intensità. Emerge anche un crescente impatto sui centri abitati e sulle infrastrutture il cui sviluppo nel recente passato non ha tenuto in debita considerazione una realtà evolutiva dei versanti spesso particolarmente difficile. Ricordo che il territorio della provincia di Benevento è collocato in una delle aree a più alta complessità geologica in Italia». Naturalmente, le centinaia di fenomeni franosi hanno pesantissime conseguenze sui 1.300 chilometri di strade provinciali, in quanto gli interventi di ripristino spesso vengono cancellati nell'arco di pochi giorni da nuovi sommovimenti. Per i soli eventi calamitosi dell'autunno e dell’inverno 2008/2009, particolarmente piovoso, sulle strade provinciali furono registrati danni che sfioravano i 100 milioni di euro. La Provincia non aveva alcuna possibilità di stanziare la somma necessaria al ripristino, né ha ottenuto alcun finanziamento in tal senso. Pertanto quelle frane innescate dalle piogge sono rimaste attive da allora. La dichiarazione dello stato di calamità naturale non fu presa in considerazione dalle autorità regionali. Nel solo comprensorio del Fortore i danni assommarono ad oltre 34 milioni di euro; ad oltre 24 in quello vitulanese-caudino; a circa 20 in quello telesino e del Tammaro. Le condizioni di transitabilità sulla viabilità provinciale son state messe di nuovo a dura prova l’inverno scorso e anche i nubifragi estivi hanno contribuito a creare condizioni di pericolo Inoltre i fenomeni franosi ne innescano altri. Intanto da settembre andrà in vigore la stazione mobile collegata al Marsec con il telerilevamento sulle strade per attestarne le condizioni di salute. Il veicolo allestito dal Marsec è dotato di due telecamere ad alta risoluzione, e un sistema GPS di precisione. Mediante un apposito software il sistema è in grado di acquisire in tempo reale le immagini georeferenziate della strada percorsa.