Città.discarica Il Comune lancia lSos al Prefetto
Sversamenti abusivi in città, il Comune chiede aiuto alla prefettura. L'appello arriva dall'assessore comunale all'ambiente Maria Laura Mastellone, alle prese con un incremento esponenziale di rifiuti abbandonati, perlopiù nelle ore notturne, in numerosi punti della città. E se a questa incivilità si accompagna anche il rallentamento della raccolta si capisce perché Caserta appare sempre più sporca. Le zone prese di mira da chi scarica illegalmente ingombranti, materiale di risulta, indifferenziato e simili sono soprattutto quelle di periferia, meno frequentate e spesso meno illuminate. È il caso della variante Anas, della Statale Appia per Maddaloni, della strada panoramica che conduce a Casertavecchia, dell'area che lambisce il cantiere del Policlinico tra le frazioni di Tredici e Falciano, dei galoppatoi di viale Carlo III ma scene simili si incontrano anche in viale delle Industrie, via Cupa d'Ercole, via Talamonti, vicolo Caboto e non solo. Troppe le zone per poterle monitorare tutte, fa notare l'assessore Mastellone, che spera di poter contare sull'apporto congiunto delle forze dell'ordine. «Il nucleo ambientale della polizia municipale - spiega - si avvale dell'operato di appena quattro agenti che diventano due se si considerano i periodi di ferie e le diverse turnazioni di lavoro. È ridicolo pensare di poter affrontare e risolvere il problema con risorse tanto risicate, soprattutto ora che la Regione ha annullato il finanziamento per la videosorveglianza e quello per l'installazione dei codici a barre sui sacchetti. È per questo che speriamo nella collaborazione della prefettura affinché si possano realizzare le giuste sinergie per un controllo a tappeto del territorio. Dalle indagini dei nostri ispettori è emerso infatti che nella maggior parte dei casi i cumuli di rifiuti accantonati in strada provengono dall'area del Napoletano, come dimostra il materiale (scontrini, ricevute fiscali e non solo) rinvenuto nei sacchetti abbandonati. In alcuni casi si ipotizza addirittura che siano stati sversati interi carichi da un unico automezzo. È il caso di via Talamonti o di vicolo Caboto dove non più tardi di una settimana fa sono stati depositati in una sola notte quasi trenta metri cubi di rifiuti». Al problema degli sversamenti abusivi si aggiunge poi il fenomeno, tutto casertano, di chi continua a non fare la raccolta differenziata. I rioni popolari in primis. Nel complesso si tratta di una popolazione di quasi tremila abitanti che continua a non separare l'umido, la plastica e il vetro facendo lievitare pertanto il carico, e quindi il costo, dei rifiuti indifferenziati destinati alla discarica. «Dopo l'ennesimo sollecito andato a vuoto - ha dichiarato al riguardo l'assessore Mastellone - abbiamo comunicato all'Istituto autonomo case popolari che gli verranno addebitati i costi aggiuntivi di smaltimento che il Comune è costretto a versare alle discariche per il maggior carico di rifiuti cui è sottoposto. Non è più tollerabile infatti, a distanza di un anno e mezzo dall'entrata in vigore del sistema porta a porta, che i cittadini virtuosi debbano continuare a pagare anche per chi non fa la differenziata». Se è vero che una fetta di popolazione non rispetta l'ordinanza sui rifiuti, è pur vero che negli ultimi quaranta giorni molti dei disservizi registrati in città sono stati innescati anche dai problemi tecnici riscontrati dal nuovo appaltatore e prontamente denunciati dalle organizzazioni sindacali. L'assenza di mezzi idonei e di un adeguato piano di organizzazione del lavoro, secondo le sigle di settore, avrebbe contribuito a rallentare le operazioni di raccolta che vengono svolte oramai sistematicamente a macchia di leopardo.