Termovalorizzatore firmata l’intesa tra le istituzioni
Un altro passo in avanti verso la realizzazione del termovalorizzatore nell’area di Napoli est. Ieri mattina, su proposta del presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro, e degli assessori Edoardo Cosenza, Giovanni Romano e Ermanno Russo, è stato approvato il protocollo d'intesa tra Regione, Provincia e Comune di Napoli per la costruzione dell’impianto. Passaggio burocratico che imprime un colpo di accelerazione. Il bando per la realizzazione dell’impianto è già pronto e nel giro di tre anni la struttura potrebbe già essere in funzione. L’annuncio ufficiale, concretizzatosi ieri con la firma del protocollo d’intesa, era stato dato dall’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, tre settimane fa a Roma in occasione della presentazione del rapporto Comieco sulla differenziata di carta e cartone. Positive le reazioni che si registrano dalle istituzioni che sottolineano il rispetto della tempistica dell’inter procedurale che accompagna il varo dell’impianto. L’aispico, diffuso, è che non si incorra in ostacoli che potrebbero rallentare la costruzione di quel termovalorizzatore che rappresenta un anello decisivo nella chisura della filiera cui è assegnata la gestione funzionale del ciclo dei rifiuti. Voce critica sui leva dalle opposizioni con il presdiente del gruppo regionale del Prc Raffaele Carotenuto che definisce la firma del protocollo d’intesa tra Comunem Regione e Provincia «una pagina davvero nera per la città di Napoli. Il partito del termovalorizzatore in città non è mai stato sconfitto, anzi, ha lavorato e continua a lavorare in silenzio». Critiche alle quali l’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano dà il peso «dovuto a opinioni liberamente espresse» riaffermando «come la firma del protocollo ha rafforzato la sinergia tra le istituzioni sul comune obiettivo di doitare la Campania di una infrastruttura necessaria a ritenere una pagina archiviata l’emergenza consoiuta negli anni scorsi». Non è escluso, lascia intendere Romano che analoga metodologia di intesa istituzionale possa maturare anche nella provincia di Salerno destinataria in base al piano regionale dei rifiuti, del secondo impianto di termovalorizzazione.