Clan e rifiuti, Orsi condannato ma il gip non crede a Vassallo
Al pentito tre anni e quattro mesi
Il gip Alessandro Buccino Grimaldi, quando scrisse le cinquecento pagine dell’atto di accusa, tratteggiò uno scenario a tinte fosche nel quale comparivano trattative sottobanco tra politici e camorristi, tra i fratelli Orsi della Ecoquattro e l’ala bidognettiana del clan dei Casalesi, tra tutti questi e i questuanti dei posti di lavoro, rigorosamente a termini e sempre concessi in periodo elettorale. Lo definì, il giudice napoletano, il prequel dell’inchiesta sul consorzio di bacino Ce4, la stessa che aveva già trascinato nella bufera giudiziaria l’allora ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi e che, mesi dopo, diventerà anche l’humus della richiesta di arresto per l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. Camorra e rifiuti, rifiuti e politica, politica e affari: la sintesi era contenuta nelle ordinanze di custodia cautelare eseguite a febbraio dello scorso anno, poi diventate il processo-stralcio a carico dei verici del Ce4 e di Ecoquattro, con il ruolo - sino a quel momento inedito - di Gaetano Vassallo nel ruolo di pentito e accusatore. Ieri pomeriggio, a conclusione del processo celebrato con il rito abbreviato, lo scenario fosco e cupo è stato sostanzialmente confermato dalla sentenza emessa dal gup Gabriella Pepe. Ma, nello specifico, almeno stando a quanto è dato di capire attraverso la lettura del semplice dispositivo, l’impianto della Procura antimafia - rappresentata dal pm Alessandro Milita - è stato modificato, non soltanto nell’entità delle pene ma anche nella lettura di alcuni atti e della durata temporale delle contestazioni. Prendiamo l’imputato principale, Sergio Orsi: il pm aveva chiesto 12 anni di reclusione contestando la concorrenza illecita, la turbativa d’asta, il riciclaggio, la truffa, la corruzione e l’associazione camorristica. Il gup ha confermato i titoli dei reati, ha assolto l’ex direttore generale di Ecoquattro dall’accusa (di truffa) contestata sulla scorta delle dichiarazioni di Vassallo in merito al noleggio degli automezzi, lo ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Condannato a 4 anni e due mesi Giuseppe Valente, presidente del consorzio Ce4; dichiarata prescritta la posizione di Claudio De Biasio, direttore del Ce4 diventato subcommissario per l’emergenza rifiuti due settimane prima dell’arresto del 2007; tre anni e 4 mesi a Mario Cavaliere; tre anni e 4 mesi a Esterina Pagano; quattro anni e dieci mesi a Massimiliano Miele; due anni ad Annamaria, ex moglie del boss Augusto la Torre. A sorpresa, Gaetano Vassallo è stato condannato a tre anni e 4 mesi di reclusione; il pm ne aveva chiesti due, con la sospensione della pena. Oggetto del processo, la gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti alla Florambiente, parte privata della società a capitale misto Ecoquattro, della famiglia Orsi: appalto che sarebbe stato pilotato da Sergio e Michele Orsi (ucciso a Casal di Principe il primo giugno 2008 dagli uomini di Setola) in cambio di un «regalo» di 180 milioni a Valente e di una tangente fissa al clan Bidognetti. Per aggiudicarsi il servizio, nel 2000 la Florambiente aveva dichiarato una disponibilità di mezzi che non aveva: li aveva avuti in prestito da Gaetano Vassallo che, a suo dire, avrebbe fatto da garante nell’operazione salvo poi esserne estromesso nel 2004. Fatto, questo, sul quale il giudice Gabriella Pepe ha assolto Orsi e la figlia. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra tre mesi.