Bonifica di Lo Uttaro, gli ambientalisti: via i vecchi rifiuti

"Lo svuotamento del panettone non basta: è necessario ripulire la zona dai veleni di anni"
1 agosto 2010 - lu.ber.
Fonte: Il Mattino Caserta

Il «panettone» poco alla volta diventerà un ricordo, i lavori per smaltire la montagna di rifiuti della notte bianca di Napoli di qualche anno fa, stoccati in località Lo Uttaro, procedono alacremente, forse si impiegherà meno del tempo previsto e questo incoraggia quanti vedono nell'eliminazione di quella piccola collina ricoperta di plastica scura, un primi passo verso la bonifica della zona. Ma il risanamento della intera zona non sarà mai totale se non si elimineranno anche i rifiuti del sito di trasferenza che ancora ci sono e se non si procederà a sanificare l'intera zona, dove nel corso degli ultimi quaranta anni, sono stati smaltiti milioni di metri cubi di immondizia: è l’avvertimento degli ambientalisti. Il ComEr, Comitato emergenza rifiuti, sostiene infatti che le circa 20.000 tonnellate in fase di smaltimento «rappresentano solo una piccola parte dei circa 6 milioni di metri cubi di rifiuti depositati negli anni nella zona e che oggi, dopo il sequestro del novembre 2007 da parte della magistratura, ancora non è nemmeno in sicurezza e continua a rilasciare nella falda acquifera e nel terreno circostante pericolose sostanze inquinanti». Insomma quelli del ComEr non sono proprio contenti ed hanno le loro ragioni, l'emergenza dei pozzi della zona Saint Gobain decretata dall'Arpac, nei mesi scorsi ha fatto aumentare il grado di allarme. Le due aree, la ex Saint Gobain e Lo Uttaro, erano separate da vecchie cave di tufo, colmate con l'acqua utilizzata dalla fabbrica di vetri quando era attiva. Oggi sulle vecchie cave sorgono uffici, abitazioni ed opifici industriali, ma il sottosuolo non ha confini e questo preoccupa coloro che hanno a cuore le sorti della zona. L'emergenza rifiuti in Campania chissà se mai finirà e gli allarmi lanciati dalla cava di San Tammaro prossima alla chiusura, preoccupano i cittadini di San Nicola e San Marco. «Non abbiamo notizie in merito - dice Mariano De Matteis, farmacista molto attivo ed impegnato nel campo dell'ambiente - sappiamo che la vecchia cava Lo Uttaro è sequestrata, la cava Mastroianni che è al fianco non è stata ritenuta idonea perché dai carotaggi effettuati in passato è emerso il percolato della cava attigua. È in una zona già disastrata, ed è già stata esclusa in passato. Non sappiamo cosa succederà, ma siamo attenti».

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