"Fiumi e depuratori-disastro, coste avvelenate"

Goletta Verde: analisi impossibili in dieci punti supercontaminati. Promosso il Cilento, giù il Casertano
31 luglio 2010 - Piera Carlomagno
Fonte: Il Mattino

Inquinamento delle coste campane Ci sono punti del mare campano talmente inquinati, che non è stato possibile quantificare le colonie di microrganismi presenti per millimetro d’acqua. Questi punti, dieci per la precisione, dei 22 fortemente contaminati, hanno fatto guadagnare alla Campania lo scettro di regione meno balneabile d’Italia. È la fotografia di Goletta Verde che ieri ha chiuso il suo venticinquesimo viaggio a Salerno, nella cui provincia ricadono, però, anche le acque più blu d’Italia. Le «cinque vele» di Legambiente sono state assegnate, per il quarto anno consecutivo, al comune di Pollica e alle acque delle sue spiagge di Pioppi e Acciaroli che sono state proclamate le più pulite d’Italia. L’«oasi» del Cilento, che conquista anche le «quattro vele» per Pisciotta e Palinuro, conta anche le «tre vele» di Castellabate, Ascea, Paestum e Scario. Le stesse «tre vele» navigano in Costiera amalfitana a Positano e Cetara, poi finalmente in provincia di Napoli anche a Massa Lubrense, Anacapri e Capri. Conquistano le «due vele» per la provincia di Napoli Vico Equense, Procida, Ischia, Sorrento. Per la provincia di Salerno Casal Velino, Sapri, Agropoli, Camerota, Amalfi, Vietri sul Mare, Praiano. È tutto per Goletta verde. Nessun punto della costa casertana compare tra quelli consigliati. Le criticità del mare campano attraversano, invece, tutte e tre le province. A Napoli: San Giovanni a Teduccio in città, poi Cannitello a Portici, il lido di Licola a Pozzuoli, Bagnoli, Lucrino, la foce Sarno a Torre Annunziata-Castellammare di Stabia. A Salerno: tutte le foci dei fiumi a Pontecagnano, Agropoli, Capaccio, Ogliastro Marina. A Caserta: Castel Volturno (la foce Volturno, la foce Regi Lagni), Mondragone (il torrente Savone, il lungomare Sinope, il canale vicino via Cavour, Levagnole) e Sessa Aurunca alla foce del Garigliano. Le due «bandiere nere» sono state assegnate a Hidrogest, per la mancata depurazione delle acque del litorale domizio-flegreo; e al senatore Carlo Sarro per «l’ostinazione con cui propone un nuovo condono edilizio». Le percentuali le fornisce il presidente regionale di Legambiente Michele Buonomo: la Campania è a oltre il 17% di inquinamento, a fronte di una media nazionale del 4%. La costa casertana contribuisce con un 61%, quella napoletana con un 18%, solo il 7% di inquinamento per il mare salernitano. «Lo stato di salute del mare campano è gravemente compromesso da un deficit depurativo che ha passato i limiti tollerabili in un paese civile - ha detto Buonomo - La fotografia dei fiumi campani è drammatica, sono ormai ridotti a veri collettori di batteri. Una cattiva gestione, una deficienza politica di decenni che ha determinato l’ennesima emergenza ambientale, sociale e sanitaria... È responsabilità di Regione, Province e Comuni mettere quanto prima la parola fine a questo scandalo che negli anni è stato sottovalutato, coperto dall’emergenza rifiuti e nascosto dalla buona capacità autodepurativa del mar Tirreno». Eppure i dati aggiornati dell’Arpac hanno restituito alla balneazione, solo a fine giugno, ben 14 tratti di mare in Campania tra Napoli e Salerno (di cui tre solo a Salerno città riaprendo di fatto tutto il litorale cittadino). «Contrariamente a quanto fatto nel 1982, quando l’Italia scelse la strada della severità e del rigore, costruendo una delle reti di monitoraggio migliori - ha commentato Gianluca della Campa, portavoce di Goletta Verde - stavolta il nostro Paese ha approfittato dell’opportunità concessa dalla direttiva comunitaria per allargare le maglie della balneabilità, a partire dall’estate 2010. Un passo indietro normativo che ha fatto classificare come eccellenti alcuni tratti di costa che lo scorso anno venivano dichiarati non balneabili, pur essendo tuttora inquinati». Il presidente Buonomo ha sottolineato: «Dopo la fine dell’emergenza rifiuti per legge, abbiamo la fine delle acque non balneabili per legge».

Powered by PhPeace 2.6.4