«Regole univoche e sanzioni pesanti»

29 luglio 2010 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino

Vice presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti e segretario della commissione ambiente del Senato, Enzo De Luca si è sempre battuto per sbarrare il passo alle ecomafie che traggono risorse ingenti dai traffici di rifiuti.
Senatore, il suo impegno per impedire la commistione tra malavita e gestione dei rifiuti.
«Interi territori del nostro Paese sono stati devastati dallo sversamento illegale di rifiuti di ogni genere e grado di pericolosità. L’ecomafia non conosce crisi e i traffici relativi alla gestione illecita dei rifiuti rappresentano canali di guadagni sempre più floridi, che crescono in proporzione diretta all’assenza di risposte da parte delle istituzioni e del mondo politico. Il primo passo per uscire da questa situazione non può che essere la definizione di una legge quadro. Questo ddl, già al centro di un primo costruttivo confronto, in commissione ambiente al Senato, è l’ideale prosecuzione dell’attività legislativa che ho svolto da assessore regionale, quando mi sono occupato anche di riequilibrio ambientale».
Qual è l’obiettivo del suo disegno di legge?
«Disposizioni che stabiliscano parametri e regole univoci in tutto il Paese, per archiviare la logica dei commissariamenti e responsabilizzare classe dirigente e istituzioni, a partire dagli Enti locali. Ricordo che l’Italia è impegnata con gli altri Paesi europei a raggiungere entro il 2020 gli obiettivi più generali di politica ambientale fissati dall’Unione Europea: la riduzione del 20% delle emissioni di gas serra, l’aumento dell’efficienza energetica del 20% e il raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative. La ridefinizione di un sistema di gestione integrato dei rifiuti può costituire un precedente importante. Da questo possono derivare sviluppo e ricadute positive in termini di occupazione, di salvaguardia dell’ambiente e di promozione delle risorse dei territori».
Nel testo presentato, si punta sulla cooperazione fra regioni e istituzioni nazionali.
«È proprio su questo che bisogna orientarsi per razionalizzare il servizio di gestione dei rifiuti, recuperando l’impostazione della legge Galli sul ciclo integrato delle acque: lavorare insieme per ridurre i gestori, recuperare un rapporto tra pubblico e privato ed evitare il continuo ricorso ai commissariamenti, che, stando alle esperienze di questi anni, non hanno saputo realmente risolvere i gravi problemi connessi alla gestione dei rifiuti. Senza controlli puntuali e con deroghe infinite rispetto alla normativa vigente si è riusciti a disorientare ulteriormente i cittadini».

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