Aggressioni all'Asìa, denunciati due minorenni

Sorpresi mentre lanciavano rifiuti contro un camion. La confession:" Era solo una scommessa"
29 luglio 2010 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Dicono di aver partecipato a una scommessa, uno gioco di gruppo, una sorta di sfida tra bande. Dicono di aver agito qualche giorno fa, ma di averlo fatto così, un po’ per ingannare la noia, un po’ per raccogliere la sfida «dei compagni del quartiere» e dimostrare sul campo tutto il proprio valore. Assalti notturni all’Asìa, l’azienda municipale che si occupa della raccolta dei rifiuti, c’è una svolta: la scorsa notte i carabinieri hanno identificato due ragazzi e li hanno denunciati per interruzione di pubblico servizio. Ascoltati alla presenza dei genitori, sono stati rilasciati poco prima dell’alba di ieri mattina. Pianura, passata la mezzanotte da una trentina di minuti, il servizio di controllo dei carabinieri va all’incasso dopo notti di appostamento: vengono individuati in via vicinale Trencia due ragazzi, si aggirano senza meta in sella a uno scooter. Il passeggero ha un sacchetto della spazzatura in mano, ma non lo getta; il conducente segue invece a filo di gas le evoluzioni di un mezzo dell’Asìa. Sono senza casco, quando si accorgono dei carabinieri scappano e vengono acciuffati a stretto giro. In caserma, va di scena un copione scontato. Premessa: chi sono? Uno ha 14 anni, originario di Quarto, vive a Pianura ed è iscritto in terza media, dopo aver perso un anno nel corso del triennio; l’altro, il conducente del mezzo, ha 17 anni, è figlio di un sorvegliato speciale per una sfilza di precedenti penali, non ha un lavoro, di scuola neanche a parlarne. Tocca al più piccolo, la scena è sua: piange, si batte il petto e confessa, nel corso delle indagini condotte dal tenente Elio Norino, in forza alla compagnia del rione Traiano. Questo il senso della confessione: «Eravamo pronti a farlo, volevamo buttare il sacchetto della spazzatura contro il camion della Asìa, volevamo solo divertirci. La scommessa era di centrare il vetro anteriore in pieno - dice il quattordicenne tra le lacrime - l’abbiamo già fatto un’altra volta, appena qualche giorno fa». Insomma, una bravata, niente raid su commissione, una scommessa al bar e poi una nottata a prendere di mira l’Asìa. Scenario di malaperiferia, con ronde di minorenni che prendono a sassate i netturbini. In pochi giorni, cinque assalti, con tanto di operai refertati e di turni saltati. Quanto basta comunque a spingere le indagini più in là, a non fermarsi al pianto del quattordicenne. Facile pensare che verranno svolti dei riconoscimenti tra i due assalitori della scorsa notte e gli identikit forniti dalle vittime delle ultime bravate. Facile anche pensare che l’inchiesta sulle notti di Pianura sia un po’ più ampia e complessa. Indagano i carabinieri del comando provinciale del colonnello Mario Cinque e del capitano Federico Scarabello. Vicenda seguita anche dal pm della Dda Antonello Ardituro. Tante ipotesi nel corso di un fascicolo che è solo all’inizio, non si esclude una strategia di rendere più difficoltoso il lavoro della Asìa. Ipotesi sabotaggio, una strategia finalizzata a creare confusione, a provocare emergenza in vista di investimenti, gare d’appalto e quant’altro si muove in un terreno rovente. Dove non manca chi in passato ha assoldato gruppi di giovanissimi per alzare barricate e assaltare commercianti o forze dell’ordine, nell’infinita guerra della monnezza di Napoli ovest.

Si indaga sugli autori dei pestaggi

Cinque raid in dieci giorni contro i camion dell’Asìa, tutti concentrati a Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli. Il primo episodio si è verificato lo scorso diciotto luglio, quando dal finestrino di un’auto vennero lanciate lattine ghiacciate contro i mezzi della raccolta dei rifiuti; poi la notte tra il 22 e il 23, quando due ragazzi, armati di estintori, hanno colpito al volto un operaio. Altri due agguati, a seguire, tra il 24 e il 25 e la notte successiva. Episodi seriali, su cui indagano polizia e carabinieri. Tanto che per alcune notti, reparti di forze dell’ordine hanno dovuto scortare i camion della raccolta dei rifiuti, ingaggiando una vera e propria partita a scacchi contro i teppisti di quartiere. Possibile un legame tra i teppisti e frange del tifo violento.

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