Asa, cercasi fondi per ripianare la voragine dei debiti
Si va verso la ricapitalizzazione
Nuovo rinvio per l'approvazione del bilancio. L'assemblea dei soci dell'Asa si riunisce, ma delibera la necessità di un approfondimento. La seduta slitta - in continuo - a venerdì prossimo. Gli azionisti si ritroveranno alle 15.30 presso la sede dell'azienda di viale Italia. I rappresentanti di parte pubblica - l'ex presidente e oggi rappresentante del soggetto liquidatore del Cosmari Av1 Antonio Caputo - e privata, intanto, hanno tenuto una prima disamina delle varie voci dello strumento contabile. I dati fanno emergere una situazione molto più complessa e delicata di quanto si potesse prospettare in prima battuta. Tanto da rendere necessario il ricorso ad un approfondimento tecnico e giuridico delle questioni sul tavolo. Il bilancio al 31 dicembre 2009 segna - come anticipato da "Il Mattino" - perdite per circa 530mila euro. A preoccupare maggiormente, però, è il disavanzo maturato nei primi cinque mesi dell'esercizio 2010. Le cifre - che trapelano nonostante sulla vicenda ci sia riserbo tassativo - parlano chiaro: fino al 30 maggio l'azienda di viale Italia fa registrare perdite per oltre un milione di euro. Una situazione allarmante, che deriva da un coacervo di questioni: dalla carenza di personale - che rende necessario un forte ricorso, di circa 200 ore giornaliere, al lavoro straordinario - alle difficoltà finanziarie derivanti dai mancati incassi. L'Asa è costantemente costretta ad avvalersi di anticipazioni bancarie, con esborsi di interessi ingenti. Ci sono poi i capitoli delle cause in corso e dei mancati pagamenti ai fornitori. L'opportunità di un approfondimento - che gli azionisti hanno concordato all'unanimità - deriva, dunque, non solo dalla mancata discontinuità del trend negativo. Ma, soprattutto, dalla netta involuzione della condizione contabile e finanziaria. Non sono i 530mila euro di passivo, con cui si è chiuso il consuntivo 2009, a destare preoccupazione. Quanto, il milione di euro e oltre di passivo registrato nei primi mesi del 2010. Una situazione che - secondo il Consiglio di Amministrazione - richiede un intervento drastico e immediato per invertire da subito la tendenza. Il Cda ha suggerito agli azionisti una cospicua ricapitalizzazione, che permetta all'azienda di rientrare dal pesante passivo. Fondamentale, però, diventa anche il recupero dei crediti vantati - oltre 9 milioni di euro - che consentirebbe all'Asa di regolarizzare le varie posizioni e poter procedere con una gestione tranquilla, senza ulteriori aggravi alle casse societarie. «La tendenza al 30 maggio - spiega il rappresentante di parte pubblica Antonio Caputo - conferma una rilevazione di perdite strutturali che rischia di destabilizzare l'azienda. Abbiamo concordato l'opportunità di un approfondimento dal punto di vista tecnico, contabile e operativo per provare ad invertire la tendenza, assicurando così la necessaria stabilità economica alla società di viale Italia». Nella seduta di venerdì - continuazione di quella avviata ieri in seconda convocazione - gli azionisti dovranno provvedere all'approvazione formale del bilancio consuntivo 2009, ma pure prendere atto di un'altra strutturale ed ingente perdita al 30 maggio 2010. L'altro passo sarà quello di determinare le modalità con le quali arrivare al ripianamento delle perdite. Molto probabile - oltreché necessario - il ricorso alla ricapitalizzazione delle quote sociali. Nel frattempo, gli azionisti hanno liquidato - con una deliberazione che conferma gli attuali professionisti sine die - il capitolo del rinnovo del collegio sindacale, ormai in scadenza.