Montesano sulla Marcellana La battaglia per l’ambiente

Gasdotto, i comitati contro il tracciato

28 luglio 2010 - Pasquale Lapadula
Fonte: Il Mattino Salerno

MONTESANO SULLA MARCELLANA. Si amplia il fronte del "no" alla realizzazione del gasdotto che, proveniente dalla Sicilia, attraverserà il Golfo di Policastro sino alla centrale Snam di Montesano sulla Marcellana. Ad opporsi alla sua realizzazione, scendono in campo, accanto al Comitato "Costa" (acronimo di COntro Sealine TirrenicA), anche i comuni di Tortorella, Santa Marina, Casaletto Spartano e Montesano sulla Marcellana. Progettato dalla Snam Rete Gas Spa, esso dovrebbe attraversare, fra l'altro, la foce del fiume Bussento e toccare diversi siti di interesse comunitario compromettendone l'integrità ambientale. «Sarebbero irreversibili i danni all'ambiente, soprattutto sotto il profilo idrogeologico e faunistico, così come gravissime le conseguenze per lo sviluppo turistico», afferma il presidente del Comitato, Rolf J.L. Mueller, cittadino tedesco trapiantato da molti anni a Tortorella e già protagonista di tante altre battaglie in difesa del territorio. La realizzazione del gasdotto comporterà, peraltro, l'attraversamento di diversi corsi d'acqua. Attraversamento che comprometterà la sopravvivenza di molte specie di pesci fluviali fra i quali, ad esempio, il gambero di fiume autoctono ormai presente nel Cilento soltanto in uno o due corsi d'acqua. Ciò senza contare che nel progetto è prevista la rimozione di ben 28.603 alberi lungo i 18 chilometri circa di aree boscate che saranno attraversate dal metanodotto. Che inoltre comporterà l'espropriazione di aree agricole e la istituzione di fasce di servitù, con non pochi disagi per quanti operano nelle aree circostanti. «Tutto questo - fa notare il presidente del comitato "Costa", Mueller - senza che ci sarà alcun vantaggio per le comunità locali. Il gasdotto non servirà per la metanizzazione del Cilento né darà lavoro alla gente del luogo, trattandosi di un'opera che richiede manodopera altamente specializzata. Una ragione in più per ribadire la nostra ferma opposizione al progetto».

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