L’Arpac puntualizza i criteri di monitoraggio

Foci e depuratori, doppi controlli a mare

28 luglio 2010 - Franco Mancusi
Fonte: Il Mattino

Mare malato, si cerca di escludere qualsiasi rischio per la salute dei bagnanti. Il vento degli ultimi giorni ha concesso una tregua, ma i prelievi dei campioni di acqua proseguono da un capo all'altro del golfo partenopeo. E mentre i ricercatori della Stazione Zoologica approfondiscono le cause delle mucillagini fiorite in superficie, i battelli dell'Arpac, l'agenzia regionale delegata alla protezione dell'ambiente, sono impegnati nei punti critici dell'inquinamento, in prossimità dei depuratori, delle foci fluviali, degli scarichi portuali. Ieri l'Arpac ha diffuso un comunicato per precisare i termini degli interventi potenziati in questi giorni. «Le verifiche sono effettuate in stretta osservanza della normativa riferita alla materia.- si legge nel testo-. Tale normativa ha abrogato i precedenti criteri di monitoraggio adottati sino alla scorsa stagione balneare. Si fa riferimento a due indicatori batteriologici: enterococchi intestinali ed escherichiacoli». Se i parametri risultano pericolosi nei giorni successivi si procede ad altri rilievi invitando i sindaci dei Comuni interessati a disporre eventualmente divieti temporanei di balneazione. Cosa che sino ad oggi non si è verificata. Le analisi effettuate dall'Arpac sono tempestivamente fruibili sul sito istituzionale dell'Agenzia e sul portale «acque» del ministero della Salute. Informazioni in tempo reale, dunque. E per il momento nessun motivo di allarme per la sicurezza dei bagni nelle località turistiche più affollate del golfo e delle isole. Restano le polemiche sul pessimo funzionamento dei depuratori e sulla difficile lotta agli scarichi abusivi. La guardia costiera ha effettuato anche ieri controlli a tappeto nei tratti segnalati come i più critici da turisti e bagnanti. Sigillati gli impianti igienici di alcuni complessi residenziali e stabilimenti balneari. Allo studio un piano per effettuare blitz nelle ore notturne (con gommoni e mezzi di alta velocità) a bordo delle petroliere, delle navi da crociera e delle altre unità che attraversano le vie perennemente affollate del golfo partenopeo. Sul fronte degli ambientalisti, un tavolo di concertazione con i sindaci delle località costiere e delle isole viene sollecitato da Marevivo, l'associazione impegnata da decenni per la difesa delle potenzialità ambientali delle perle naturalistiche della regione. «Adesso basta, non possiamo più aspettare un giorno per avviare provvedimenti di emergenza e salvare l'esistenza del nostro mare», dice la presidentessa, Rosalba Giugni. Per i prossimi giorni sono in programma manifestazioni locali di protesta e azioni dimostrative che serviranno a mobilitare finalmente le coscienze nella lotta agli avvelenatori del mare. Così, almeno, si spera.

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