Rifiuti, Caliendo contro Bertolaso «Esagera, situazione non negativa»
"Impianti tutti in funzione"
La struttura di Bertolaso striglia le Province che a parere dei tecnici stentano ad assumere il proprio ruolo, ma l’assessore Giuseppe Caliendo replica: «Il nostro passo è veloce. Riteniamo di aver fatto tutto quello era nelle nostre competenze. Senza voler fare polemiche, la situazione non è per nulla negativa». Sulla stessa linea l’amministratore unico di Irpinia Ambiente, il generale Francesco Russo: anche lui si dice pronto ad assumere i compiti previsti dalla legge. Toccherebbe alle società provinciali, infatti, gestire il ciclo dei rifiuti e dal 31 dicembre del 2010 dovrebbero anche riscuotere la Tarsu che è stata finora intascata dai Comuni. E poi, non dimentichiamolo, bisognerà risolvere il problema delle discariche che secondo i conti dei tecnici di Bertolaso potranno ingoiare rifiuti per meno di un anno: dopo si rischia di ripiombare nell’emergenza. Anche perché ci vorranno almeno tre anni per realizzare i termovalorizzatori di Napoli e Salerno mentre Romano ha deciso di rispettare le indicazioni di Bruxelles e di rinunciare alla seconda discarica di Terzigno. «Abbiamo stabilito un ottimo rapporto con l’assessore regionale Giovanni Romano con il quale abbiamo deciso tutte quelle linee che porteranno al potenziamento delle cave esistenti e della differenziata e all’ottimizzazione degli stir con il processo di biostabilizzazione della frazione organica. In questo modo risponderemo alle esigenze di Bruxelles», spiega Caliendo che sottolinea anche le iniziative già adottate: dallo studio dell’allargamento di cava Sari a Terzigno al finanziamento in bilancio per la società incaricata di varare il piano di ambito. La Provincia sta preparando il bando di gara per poi scegliere l’impresa che studierà come organizzare il ciclo dei rifiuti. E l’assessore si dice anche pronto a farsi carico dei lavoratori dei consorzi appena sarà approvata la pianta organica. Un costo non da poco, che dovrà poi essere caricato sulla Tarsu. «La nostra data è il primo gennaio: quel giorno saremo pronti ad assumerci tutti i compiti previsti dalla legge». Dal canto suo il generale Francesco Russo sostiene: «I nostri impianti sono tutti funzionanti, stiamo provvedendo all’affidamento dei lavori per i completamenti che ci daranno un’autonomia di tre anni. Siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità dal gennaio del 2011». In queste settimane si è parlato di possibili proroghe al passaggio di consegne tra la struttura stralcio, la Regione e le Province. Russo, però, di dice contrario a un provvedimento del genere che, sostiene, «potrebbe soltanto ostacolare il passaggio all’assunzione di responsabilità».