Torna il commando, raid contro i netturbini

Ancora un'aggressione a Pianura, ferito operaio Asìa. Sempre pià corposo il dossier della Dda
27 luglio 2010 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Stessa tecnica, stessa azione fulminea. Colpire alle spalle, massimo sforzo, minimo risultato: assalto ai netturbini dell’Asìa, impedire la raccolta dei rifiuti urbani. Raid seriali a Pianura, periferia occidentale di Napoli, dove da qualche tempo si torna a parlare di guerra dei rifiuti, con assalti ai camion dell’azienda municipalizzata della raccolta rifiuti e sistematica sparizione dei cassonetti della spazzatura. Ma andiamo con ordine, a partire dall’ultimo fatto di cronaca. Domenica notte, l’ultimo assalto: un netturbino in servizio lungo corso Duca d’Aosta è stato aggredito alle spalle. Nulla di preoccupante: ha rimediato un paio di pugni alla schiena, si è accasciato ed è stato costretto a ricorrere alle cure mediche. Cinquantaquattro anni, medicato per trauma cranico non commotivo, l’operaio ha riportato una cervicalgia post traumatica ritenuta guaribile entro sei giorni. Erano da poco passate le due di notte, inutile dire che il turno della squadra (composta da tre dipendenti, uno alla guida e due a svuotare i cassonetti) non ha avuto alcun esito. Fatto sta che quello della scorsa notte è il terzo raid avvenuto in pochi giorni. Una sorta di escalation di episodi strani, su cui indagano polizia e carabinieri, in un fascicolo coordinato dal pm della Dda Antonello Ardituro. La prima aggressione è del 18 luglio scorso, quando dal finestrino di un’auto vennero lanciate delle lattine di coca cola ghiacciate. Proiettili, oggetti contundenti che solo per fortuna non hanno provocato feriti. Episodio sinistro anche venerdì notte, quando in via Provinciale vanno di scena attimi di paura: solita squadretta che ripulisce le strade, quando arriva un’auto dalla quale scendono due ragazzi che impugnano un estintore e che puntano dritto al caposquadra. Anzi, al volto del caposquadra: ferito agli occhi, alla bocca, al viso. Medicato in ospedale, tanta paura e un turno che salta per un episodio impossibile da decifrare. Poi, l’agguato di lunedì notte, il terzo in pochi giorni. Inchiesta per lesioni personali, per interruzione di pubblico servizio, in un fascicolo che si sta via via arricchendo di spunti, testimonianze e note di polizia giudiziaria. Chi sferra azioni di disturbo contro l’Asìa? Diverse e tutte legittime le ipotesi fatte dagli inquirenti: si va dalla bravata all’azione di teppismo, ma si valutano anche ipotesi più complesse, come il sabotaggio studiato a tavolino per soffiare sul fuoco di un’emergenza mai del tutto conclusa. Una regìa - è questa una delle possibilità - finalizzata a controllare soldi dei subappalti per l’acquisto di cassonetti, per la gestione straordinaria della raccolta rifiuti.

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