Mucillagine, esperti al lavoro Preoccupa il mare flegreo

Chiazze a Monte di procida ed al largo di Procida e Ischia
Segnalazioni anche più a sud
27 luglio 2010 - Franco Mancusi
Fonte: Il Mattino

La mucillagine si dirada. Sospinta dal vento fresco degli ultimi giorni, la marea gialla si è dissolta quasi dappertutto. Macchie consistenti sono state localizzate ieri soltanto in qualche tratto della costa vesuviana, fra Torre Annunziata e il Granatello, al largo di Sorrento, a pochi metri dalle scogliere del Monte di Procida, nei punti critici dell’inquinamento denunziato a Citara, nell’isola d’Ischia e, infine, a Procida. In particolare sono i Verdi a registrare «segnalazioni di cittadini che hanno avvistato la mucillagine nel Golfo di Napoli e di persone che, dopo essersi fatti il bagno in zone limitrofe alla chiazza giallognola - afferma il commissario regionale del partito ambientalista Francesco Emilio Borrelli - denunciano di avere avuto malesseri». Gli esperti invitano comunque alla cautela, perché i mutamenti del clima possono mitigare gli effetti, ma non certo eliminare le cause di fondo del fenomeno, che rischia di provocare un’altra stagione nera per gli operatori degli stabilimenti balneari. Con il ritorno del caldo di agosto, sarà facile prevedere un’altra fase di stagnazione delle correnti, con la conseguenza di nuove fioriture abnormi algali e ulteriori problemi di degrado attraverso tutte le zone dell’arco costiero partenopeo. Ma è il problema degli scarichi abusivi e del pessimo funzionamento dei depuratori a creare i motivi maggiori di preoccupazione. La lotta agli avvelenatori del mare si rivela sempre più difficile e imprevedibile. La comunità scientifica contesta ormai apertamente (forse con qualche anno di ritardo) le politiche della Regione e dei Comuni per la difesa degli ambiti costieri. Neppure i solenni impegni assunti l’anno scorso, dopo l’emergenza provocata dalla paralisi del depuratore di Cuma, sono stati completamente mantenuti e gli ambientalisti, sul piede di guerra dall’inizio dell’estate, preannunziano per la prossima settimana manifestazioni di protesta e dimostrazioni spettacolari nelle più affollate località turistiche delle isole e della costa. Mentre i ricercatori della Stazione Zoologica lavorano all’elaborazione dei dati raccolti nelle ultime due settimane, anche l’Arpac, l’agenzia regionale delegata alla protezione dell’ambiente, sta completando l’ultima campagna di rilievi sulle condizioni del mare di Napoli. La boccata d’ossigeno concessa dal vento degli ultimi giorni servirà a mettere insieme un quadro di riferimento più ampio sul fenomeno dell’inquinamento marino. In che misura il caldo torrido incide sul degrado delle nostre coste? Fino a che punto la stagnazione delle correnti può essere considerata responsabile del disastro ambientale? Le risposte a questi interrogativi verranno dalle analisi effettuate nelle prossime ore.

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