Rom contro rom: «I roghi? Colpa dei nomadi del campo 7»

Ancora fuoco e funo nell'area AAsi di Giugliano
Esasperati gli abitanti del campo 11, in attesa dei container
26 luglio 2010 - Cristina Liguori
Fonte: Il Mattino

Giugliano. Rom contro rom e imprenditori al limite dell’esasperazione. Si consuma sotto la coltre nera di una nube tossica l’interminabile vicenda che coinvolge gli industriali e le popolazioni dei campi della zona Asi Giugliano–Qualiano. Ieri un nuovo rogo ha appiccato la scintilla della polemica tra i residenti dell’area e le imprese. Da un lato le legittime richieste delle aziende che desiderano crescita e sviluppo in un contesto di normalità e vivibilità, dall’altro i rom, stanchi di essere definiti incendiari e causa principale di inquinamento. I roghi, appiccati costantemente e tutti i giorni, e i rifiuti sversati illegalmente, diventano motivo di aspro scontro e rabbia per le popolazioni ed i lavoratori dell’area Asi. Un fenomeno quello dell’incendio di rifiuti e materiali di risulta, più volte segnalato nella zona. «Fotografate il rogo – dice una donna rom accompagnata da tre bambini – fate vedere cosa accade qui. Sono quelli del campo 7. Non ne possiamo più. Inquinano, ci fanno respirare aria malsana, ci distruggono. Siamo esasperati. Noi del campo 11, siamo oramai al limite. Guardate cosa succede. Non siamo noi ad appiccare il fuoco, sono loro che rovinano tutto». La volontà di non essere associati allo stereotipo che li considera ladri e produttori di fumi tossici, spinge alcune famiglie a prendere le distanze da chi appicca i fuochi quotidiani. I rom attendono da mesi la consegna del campo attrezzato che può contenere solo 110 persone sulle 550 censite dalla Prefettura. Chi entrerà o meno nei container sarà il Comune a deciderlo. In ballo, per loro, c’è quindi la sopravvivenza. Allontanarsi da chi delinque ed inquina, costruirsi una vita normale, è fondamentale, anche se l’area, altamente inquinata, è il posto meno adatto dove trascorrere il resto dei propri giorni. La stessa vita in quei luoghi rischia di divenire una vera e propria trappola per le centinaia di persone dei campi. Ai roghi tossici si aggiungono i rifiuti e i ratti che invadono le strade. Il direttore del Cig, Fulvio Frattasio fa sapere: «Attendiamo dal Comune la rimozione dei rifiuti. Aspettiamo però che la Selex ci fornisca una serie di cassonetti. C’è un accordo con l’azienda di piena collaborazione. Dal Comune ci hanno promesso un intervento rapido. In questi giorni, risolveremo il problema». Gli industriali però restano amareggiati. «Delle centinaia di richieste di aiuto inoltrate all’amministrazione comunale – dicono - sono state poche e scarne le risposte e le azioni sul campo». L’unico passo concreto compiuto fino adesso è lo sblocco dei fondi provinciali per la costruzione di un muro di separazione dai campi. L’investimento è di 300 mila euro circa. I tecnici hanno già eseguito i rilievi di rito per definire il perimetro della parete divisoria. Intanto in questi mesi il Cig, porta avanti una nuova strategia di sviluppo e crescita. Rendere vivibile l’area, adeguare le infrastrutture, installare un sistema di videosorveglianza, migliorare l’illuminazione e perché no, attrarre nuovi investimenti sul territorio, l’obiettivo degli imprenditori, capeggiati da Angelo Punzi, presidente del Consorzio. I rom, invece, vivono nell’estenuate attesa di ricevere i container della piattaforma allestita dal Comune di Giugliano.

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