Iervolino contro tutti: «Sfiduciatemi pure»

Su Chiaiano cambia idea: «Chiederò a De Gennaro di valutare altre soluzioni»
13 maggio 2008 - Paolo Cuozzo
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

La decisione di sfidare la sua maggioranza l'aveva maturata da tempo. Del resto, la giunta che ha varato venerdì scorso, con 5 nuovi assessori tecnici «poco» politici, ne è la prova. Solo che per annunciare la sfida Rosa Russo Iervolino ha scelto il giorno più difficile, il giorno in cui l'aula discuteva dell'apertura della discarica a Chiaiano, con lei al centro del mirino e con la Sala dei Baroni assediata dai rappresentanti del Comune di Marano e da gente di Chiaiano. Tanto che dopo una giornata di polemiche e attacchi frontali, la Iervolino ha preso la parola e ha annunciato di farsi «portavoce con De Gennaro del parere del Consiglio», contrario in maniera bipartisan come la gente del posto, «a portare la spazzatura a Chiaiano. Domani (oggi, n.d.r.) incontrerò De Gennaro e gli chiederò di trovare alternative ».
Un dietrofront totale, una virata che ha fermato mozioni e Ordini del giorno presentati sull'argomento contro la Iervolino. Una decisione, quella della sindaca, i cui effetti si conosceranno solo nei prossimi giorni, con la patata bollente lasciata tutta nelle mani di Berlusconi. Perché la sindaca ha specificato che farà «l'impossibile perché si arrivi a una soluzione condivisa da tutti e nell'interesse della città, perché pur di far uscire Napoli dal problema ci sto pure a fare da capro espiatorio. Ma fino a un certo punto. In ogni caso, il commissariato di governo non ha bisogno del consenso del sindaco per fare o non fare una cosa».
La questione Chiaiano, per la sindaca, stava intrecciandosi pericolosamente con quella del rimpasto in giunta. Assenti i nuovi assessori («gli ho evitato attacchi nel primo giorno», ha detto la Iervolino), il dibattito in Consiglio ha comunque evidenziato tutte le crepe che ci sono nella maggioranza che oramai si regge su appena 33 consiglieri su 61.
Italia dei Valori, per esempio, ha prima annunciato l'uscita dalla maggioranza poi ha sospeso la decisione. Venerdì scorso era stato il Pdci, estromesso dalla giunta, ad annunciare l'uscita dal centrosinistra e la bocciatura del bilancio.
Ecco perché, fatti due conti, sono due i consiglieri in meno (Pdci) a sostegno della Iervolino e due in bilico (Idv) che si aggiungono ad Achille De Simone, eletto col Pdci e confluito nel gruppo Misto, che però incredibilmente da ieri è anche assessore all'Ambiente del Comune di Cercola per il Pdl. Alla fronda di protesta si aggiungono Ciro Fiola, capogruppo di se stesso con lo Sdi, e Nino Funaro, nelle stesse condizioni di Fiola ma con l'Udeur, con quest'ultimo che ha visto il suo partito escluso dall'esecutivo della sindaca. Rifatti quindi due conti, sono altri due consiglieri in bilico.
Ieri è arrivato poi l'affondo di Massimo Paolucci, Pd, a cui è vicino anche Salvatore Guerriero, Pd pure lui, che nel rimpasto ha visto escludere l'assessore della sua componente, Elisabetta Gambardella, che alla Iervolino non ha risparmiato nulla. Paolucci ha detto alla sindaca «che la risposta che lei ci presenta è nel suo insieme al di sotto delle aspettative e delle necessità. Avevamo — ha detto — bisogno di una giunta più snella, di una squadra forte e compatta e con deleghe meno parcellizzate. In tal senso credo che sia stata una occasione persa non aver ridotto il numero degli assessori ». Paolucci ha ravvisato un deficit di politica e di capacità decisionale e critica l'illusione «di governare i conflitti sostituendo la tecnica alla politica, perché coi bravi professori non si governano le metropoli ».
Per Paolucci, infatti, una città come Napoli non si governa con «un illuministico tecnicismo ». «La sua giunta — ha detto ancora rivolgendosi alla sindaca — non ha un pacchetto di mischia in grado di reggere quotidianamente l'urto di una sfida difficilissima». Per l'ex assessore alla Mobilità nella giunta Bassolino si è dato quindi «un segnale sbagliato» con l'esclusione dell'assessore Gambardella. È stato a quel punto che la sindaca ha rilanciato la sua sfida con parole forti. «Se mi dovete mandare a casa fatelo tranquillamente. Ma niente inciuci, voglio essere sfiduciata in aula». Ed ancora: «Sono serenissima, non per superbia né per strafottenza, ma perché ritengo in coscienza di aver fatto quel che era meglio per la città. Mi era stato chiesto di rivisitare la giunta e che il rimpasto non fosse una spartizione tra politici avendo attenzione alle competenze».
Iervolino ha ribadito di aver fatto scelte all'insegna delle competenze soffermandosi in particolare su quella del nuovo assessore alla Legalità Luigi Scotti: «Sono andata a prendere non l'ex ministro della Giustizia ma il giurista più severo che conosco, l'uomo giusto al posto giusto. La città accetta questo ragionamento che non svilisce i partiti? Bene. Ma se il Consiglio comunale non l'accetta, il sindaco va a casa. E se mi si chiede se voglio essere sfiduciata in aula, la mia risposta è sì, senza dubbio. Ma fatelo con gli strumenti dovuti e io andrò a casa, senza alcuna tristezza ma allegrissima».

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