Centrale, i reattori resteranno spenti
SESSA AURUNCA. Si allontana, forse definitivamente, lo spettro della costruzione di un nuovo sito nucleare nel comune aurunco. Non solo, ma è scongiurato anche il pericolo che la zona del Garigliano possa diventare sito nazionale per deposito di scorie radioattive. È quanto emerso nell'incontro tra l'Associazione nazionale comuni Italiani ed il direttore generale del ministero delle Attività produttive per lo Sviluppo Economico Sara Romano. Incontro, in cui si è parlato, tra l'altro, del problema delle centrali nucleari, dell'individuazione dei siti per la costruzione di nuovi reattori e del deposito nazionale di scorie radioattive. «Il direttore generale- dichiara il sindaco Luciano Di Meo - ha manifestato l'intenzione di non perseguire la strada di Sessa come eventuale presidio nucleare o deposito nazionale di scorie radioattive. All'alba di una nuova stagione nucleare, come programmato dall'attuale governo, questo "no" alla costruzione di siti nucleari e di un deposito nazionale di scorie radioattive nella zona del Garigliano ripaga la ferma opposizione dei cittadini, delle associazioni e dei sindaci dell'Alto Casertano e dell'area sud Pontina. Voglio sottolineare - prosegue Di Meo - che il nostro territorio e la popolazione hanno già pagato un prezzo alto per la presenza della dismessa centrale nucleare del Garigliano». Nel corso dell'incontro, inoltre, i Comuni che ospitano centrali nucleari (Sessa, Trino Vercellese, Latina, Caorso) hanno espresso la volontà di presentare ricorso contro lo Stato per recuperare i rimborsi compensativi stanziati nel 2003 dal decreto Scanzano, poi decurtati del 70 per cento annuo, a partire dal 2005. È stato affidato al sindaco di Caorso Raffaele Callori e agli avvocati dell'Anci il compito di intraprendere l'iter di recupero dei fondi, che potranno servire alla bonifica dei territori dei comuni che ospitano le centrali e di quelli limitrofi. Altra novità della riunione è che il Comune di Sessa, insieme ad altri, di concerto con il ministero della Salute, le Asl territoriali e le Regioni di competenza, farà parte del tavolo tecnico per gli studi epidemiologici sui presidi nucleari e gli eventuali danni da essi arrecati. Danni alla salute della popolazione e alla salvaguardia dei territorio che i cittadini hanno sempre denunciato sia quando le centrali nucleari erano in attività sia da quando (circa venti anni) sono dismesse. «Ci siamo molto impegnati con i miei colleghi - conclude il sindaco Di Meo - abbiamo fatto diverse riunioni, firmato un documento comune e il 24 aprile scorso abbiamo organizzato una manifestazione a Sessa Aurunca per ribadire con forza il nostro "no" a qualsiasi nuovo sito nucleare nel nostro territorio. Dopo l'incontro di ieri possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo perché sembra scongiurato nel nostro territorio il pericolo del nucleare». Soddisfazione anche da parte di Legambiente. «Si è capito finalmente - afferma Giulia Casella - che il sito del Garigliano è inidoneo sia alla costruzione di una nuova centrale che per il deposito di scorie radioattive. Voglio sottolineare, però, che Legambiente continua ad essere contraria alle centrali nucleari per il grosso problema delle scorie che lasciamo in eredità per migliaia di anni».