Romano: «Rifiuti, servono i soldi per lo smaltimento»
Ieri pomeriggio Giuseppe Corona a capo di Ecoambiente Salerno era al telefono cercando soldi («Almeno settecentomila euro») per pagare gli stipendi dei dipendenti del consorzio unico per lo smaltimento rifiuti. Poi alla Provincia arriva l’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano che gela tutti: «La situazione è gravissima, siamo a luglio e i comuni non hanno ancora incassato un solo centesimo del ruolo 2010 e non hanno dunque ancora pagato i servizi resi dai consorzi di bacino o dalle società, ne i servizi di Ecoambiente Salerno per lo smaltimento. Non pagano perché quei soldi non li hanno ancora incassati dalla Tarsu». Uno scenario drammatico secondo l’assessore. «C’è uno stato di sofferenza per il 2010 a cui si devono aggiungere i debiti che i comuni hanno accumulato negli anni precedenti: 420 milioni di euro con il commissariato e altri 300 con i vari consorzi». Il meccanismo Tarsu non è partito? «In conformità con la nuova legge, per il 2010 i ruoli sono ancora emessi dai comuni, solo che vanno emessi con una differenziazione in bolletta: il costo del servizio comunale va indicato come a carico del comune (che fa spazzamento, raccolta e trasporto oltre allo smaltimento dell’umido). Quella cifra va scorporata dalla Tarsu e va al comune su un conto dedicato. Infatti n on c’è più la tesoreria unica. Il costo dello smaltimento finale viene rilevato in bolletta a parte e va accreditato sul conto della società provinciale Ecoambiente Salerno Spa. Il che non è avvenuto, dato che i ruoli non sono all’incasso». In sostanza dato che i comuni hanno approvato i bilanci di previsione il 30 giugno - quindi pochi giorni fa - tra stampare e emettere il ruolo, se tutto va bene le bollette arriveranno tra agosto e settembre, i primi soldi si incasseranno quindi ad ottobre. Siamo in ritardo di dieci mesi. In questi mesi infatti gli impianti hanno continuato a funzionare e smaltire e gli operai a lavorare. E le società si sono indebitate anticipando i soldi. Compostaggio a Salerno? A Salerno città e Eboli saranno i primi due impianti della Campania, sono quelli in avanzata fase di realizzazione. Saranno operativi in tre mesi a Salerno e quattro a Eboli». Quindi si conferirà qui, diminuiscono così i costi di due terzi: oggi si pagano per una tonnellata 180 euro più Iva e trasporto; negli impianti di compostaggio locali si pagherà 85 euro a tonnellata. Su tutto il territorio regionale si stanno costruendo 12 impianti per trattare 260 tonnellate e coprire il due terzi del fabbisogno di compostaggio dell’umido prodotto in Campania. «Vogliamo potenziare gli impianti di tritovagliatura a trattare ventimila tonnellate d’umido in ogni impianto, oltre che valorizzare il resto dei materiali come il legno». A ottobre si farà anche la biostabilizzazione dell’organico per evitare di portare in discarica rimanenze umide che si trovano comunque nella frazione secca. Tutto ciò anche per evitare che ci siano cattivi odori nei pressi delle piattaforme di lavorazione dei rifiuti. Il piano regionale dei rifiuti che sta progettando Romano si sta costruendo con gli assessori provinciali all’ambiente «Li vedo tutti una volta a settimana». Infine il tema del termovalorizzatore a Salerno: «Con il comune intesa di massima che si tradurrà in un accordo di programma tra presidenza del Consiglio dei ministri, Regione Campania, Provincia e Comune di Salerno». L’accordo si chiude entro il mese di agosto e a settembre si parte con la fase operativa. Sul termovalorizzatore di Napoli est Romano annuncia che è chiuso l’accordo di programma che si delibererà alla prossima giunta: tratterà 400 mila tonnellate.