Amianto killer, allarme rosso a Pianura e Fuorigrotta

Screening del Mondaldi: il fattore pericolo aumenta nei pressi delle discariche abusive
19 luglio 2010 - ma.pi.
Fonte: Il Mattino

Discariche assassine a Caserta. E non solo: «È allarme per i tumori provocati dall'inquinamento ambientale a Napoli e nei comuni limitrofi», avverte Gerardo Ciannella, direttore del servizio di medicina preventiva dell'azienda ospedaliera Monaldi, specialista in malattie respiratorie, fisiologia e medicina del lavoro, e docente di medicina del lavoro alle due università partenopee. «L'incidenza del mesotelioma pleurico, tumore-spia dell'amianto (perché può essere provocato solo dal contatto con le polveri assassine), supera il 50-70 per cento rispetto alla media nelle zone limitrofe alle discariche abusive» dice Ciannella. «I picchi - spiega ancora Ciannella - nei quartieri di Pianura-Soccavo, Fuorigrotta-Bagnoli, Barra-Ponticelli. E nell'hinterland, nei comuni di Somma Vesuviana, San Giorgio a Cremano e Portici». Questi dati sono purtroppo noti agli specialisti: sono stati pubblicati sulla rivista Medicina 2000, editore Cuzzolin Napoli, nel marzo 2009. Il titolo del lavoro: «Mesotelioma pleurico, una morte prevedibile ed evitabile». A firmare la ricerca quattro dirigenti medici del Monaldi: Ciannella, Carlo Crispino, Paolo delle Donne, Giuseppe Antinolfi. L'indagine scientifica è stata infatti condotta dai servizi di medicina preventiva e anatoma patologica dell’ospedale, attraverso il confronto di oltre 300 cartelle cliniche suddivise nei quinquenni 1997-2001 e 2002-2007. «Attraverso l'esame di ogni singola diagnosi - prosegue Ciannella - è stato possibile chiarire che il rischio di contrarre il mesotelioma pleurico non è lavorativo, ma abitativo, ossia legato al territorio di residenza». Ciò significa che l'amianto non uccide solo gli operai: «Solo il 15 per cento delle diagnosi di mesotelioma è risultata correlata a malattie professionali», aggiunge Ciannella. Diciotto anni dopo lo stop alle lavorazioni e all'uso del minerale killer, dunque, il numero degli ammalati cresce e cambia l'identikit dei pazienti: uno su quattro è donna, l'età media oscilla tra i 58 e i 63 anni, appena il 15 per cento fuma. «La Procura di Napoli ha il dovere di indagare sull'aumentato rischio di cancro pleurico, correlabile all'inquinamento selvaggio da discariche di rifiuti indifferenziati e tossici», interviene il tossicologo del Pascale, Antonio Marfella. «Noi medici per l'ambiente - dice Marfella - nei prossimi giorni invieremo un dossier all’autorità giudiziaria affinché individui anche i responsabili dei forsennati ritardi e omissioni di un autentico disastro ambientale sinora negato».

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