Raccolta a rilento, strade più sporche

Tensione con l'azienda, si va allo sciopero. Martedì il tavolo di trattativa
18 luglio 2010 - Daniela Volpecina
Fonte: Il Mattino Caserta

Strade sempre più sporche e cumuli di sacchetti ammassati sui marciapiedi. Al centro come nelle frazioni. Così appare la città di Caserta da qualche settimana. Da quando cioè è iniziato lo stato di agitazione dei 178 lavoratori del settore. Tra i punti critici figurano il quartiere Acquaviva, il rione Tescione, via De Martino, via Vivaldi, via Laviano e via Borsellino ma anche le borgate. È il caso di San Leucio e Vaccheria, dove si registrano disservizi anche sul piano dello spazzamento, Tredici, Falciano e San Clemente. Ma non solo. A questi casi si aggiunge infatti anche un altro fenomeno. Quello di chi - a distanza di oltre un anno e mezzo dall'entrata in vigore dell'ordinanza sindacale che ha introdotto la raccolta differenziata porta a porta - continua a non selezionare correttamente i rifiuti e a non rispettare il calendario e le modalità di sversamento. Ne sono un esempio i sacchetti contenenti la plastica o il multimateriale esposti insieme a quelli dell'umido o - peggio - rifiuti di vario genere mescolati all'interno dello stesso sacchetto. Ciò costringe gli operatori del settore - che sono tenuti a raccogliere soltanto il materiale previsto dal calendario perché destinato ad un sito di smaltimento diverso dagli altri - a lasciare in strada (a volte anche per più di quarantotto ore) quei sacchetti che la piattaforma di conferimento non accoglierebbe. Fatti non episodici e che anzi si verificano sistematicamente nelle zone periferiche della città. Il riferimento va tra l'altro ai galoppatoi di viale Carlo III, alla Statale 7 per Maddaloni, alla strada panoramica che collega San Leucio con Casertavecchia, al tratto che costeggia il cantiere del Policlinico tra le frazioni di Tredici e Falciano. Qui gli ispettori ambientali hanno rinvenuto non soltanto rifiuti urbani indifferenziati ma anche ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, materiali di risulta e altro. Un dato che spinge a pensare che si tratti di cittadini provenienti dai comuni limitrofi o addirittura di imprese private che durante la notte sversano illegalmente i loro rifiuti sul territorio casertano. Una situazione insostenibile che rischia di diventare pericolosa se i lavoratori, che negli ultimi giorni hanno rallentato le operazioni di raccolta in segno di protesta, confermeranno la volontà di scioperare. All'origine del malcontento il mancato pagamento degli stipendi di giugno e delle quote di quattordicesima maturate dopo il passaggio di cantiere, i problemi tecnico-organizzativi nati con l'arrivo del nuovo concessionario (la società «Caserta Ambiente» subentrata lo scorso primo luglio alla «Ecologia Saba») e il braccio di ferro innescato tra sindacati e azienda sul piano ferie. Si attende un primo confronto su tutte le tematiche che coinvolgono la categoria nelle giornate di martedì e mercoledì prossimo. Diversamente le organizzazioni sindacali hanno già preannunciato uno sciopero di ventiquattro ore che, complici le alte temperature di questi giorni, rischia di amplificare ancora di più lo stato di degrado in cui versa la città capoluogo.

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