Rifiuti, liena dura verso i Comuni che non pagano
Linea dura contro l’incubo emergenza rifiuti. Il prefetto Ennio Blasco scende in campo e affronta la situazione assieme al presidente dell’Amministrazione provinciale, Cosimo Sibilia, in maniera determinata: «Mi sono mosso a difesa di tutti i cittadini dell’Irpinia». Mercoledì Blasco - che ha già inviato una circolare a tutti i Comuni - terrà una serie di incontri con gli amministratori degli enti che hanno contratto il debito maggiore «per tentare di regolarizzare i rapporti». Ci sarà anche il Comune di Avellino, che non è nella lista nera, ma come massimo rappresentante dei municipi irpini. Non dovesse andare a buon fine questo nuovo intervento, il servizio sarà prima ridimensionato e quindi bloccato. Nel frattempo, lo stesso Blasco ha invitato i vertici di IrpiniAmbiente e Asa a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per rientrare dei crediti vantati. «Li prego - evidenzia - di voler provvedere alla messa in mora, con conseguenza richiesta di danni, dei responsabili amministravi dei procedimenti e degli enti locali che si sono resi protagonisti di questa strana e singolare protesta o, meglio, incapacità a gestire i fondi del Comune». Blasco non intende tollerare oltre comportamenti che definisce imperdonabili: «L’attuale momento di difficoltà dipende dal fatto che gli enti rallentano moltissimo i pagamenti nei confronti delle società impegnate nelle attività del ciclo integrato, spesso adducendo delle pretestuosità che nascondono solo la loro indisponibilità a onorare l’impegno che hanno assunto con i cittadini. Tra l’altro, incassano gli oneri della Tarsu ma dimenticano di riversarli alle società che svolgono i servizi». Bisogna stringere i denti e arrivare a mercoledì, dunque. Evitare che la riduzione dei servizi - provocata dalle difficoltà ai mezzi - diventi paralisi generale. Con la speranza che l’intervento deciso del rappresentante di governo possa contribuire a migliorare la situazione. L’obiettivo non è quello di recuperare un fondo per consentire all’Asa di tamponare le numerose emergenze e ripartire. Ma, soprattutto, di ristabilire la certezza del flusso. Il presidente dell’azienda di viale Italia, Edoardo Volino, nel corso del vertice in Prefettura è stato chiaro: «Abbiamo bisogno di vederci assicurare almeno due terzi della somma mensile fatturata, circa un milione e 500mila euro, per evitare affanni». Intanto, IrpiniAmbiente ha assicurato un bonifico immediato di circa 500mila euro per far fronte alle spese più urgenti, in primis il pagamento del carburante. «È necessario - evidenzia il segretario della Uil trasporti, Luigi Casanova - che si intervenga immediatamente sui mezzi, quanto meno per migliorare la condizione igienico sanitaria e tamponare i problemi tecnici indifferibili. Diversamente, è davvero difficile convincere i lavoratori a portare avanti l’attività. La situazione ha esasperato gli animi e elevato la tensione alle stelle: nessuno ha più intenzione di rischiare». Del resto, solo ieri si è verificato l’ultimo incidente, occorso a un compattatore impegnato a Mercogliano. Una delle pedane poste nella parte retrostante - utilizzata per il trasporto degli operatori impegnati nella raccolta - ha ceduto mentre il mezzo era in movimento. L’addetta è finita a terra e ha riportato una contusione a un piede. Sulla vicenda intervengono - attraverso una nota - anche Cgil, Cisl e Ugl che evidenziano la necessità di «rifuggire dal blocco, seppur parziale, del servizio, poiché questo innescherebbe vecchi poteri e logiche gestionali non più accettabili, costringendo ad ulteriori sacrifici ed indebitamenti i Comuni. Tutti siamo chiamati a sconfiggere il ritorno all’emergenza, senza penalizzare l’utenza, ridando dignità agli operatori: ciò può accadere solo se i sindaci morosi ricorreranno alla cassa depositi e prestiti».