Asa in rosso, a un passo delll'emergenza rifiuti
La certezza: da lunedì nei 19 Comuni che non hanno corrisposto il pagamento di almeno il 50% delle fatture emesse da IrpiniAmbiente sarà garantita solo la raccolta essenziale dei rifiuti. Il rischio: il servizio potrebbe - già nelle prossime ore - essere bloccato del tutto a causa dell’inefficienza dei mezzi in dotazione all’Asa che, ormai, non sono più nelle condizioni per continuare a espletare alcuna attività. È drammatico il quadro che si delinea nel corso del confronto tra i vertici dell’azienda di viale Italia e i sindacati. Il presidente Edoardo Volino ribadisce le enormi difficoltà finanziarie che, allo stato, rendono impossibile qualsiasi intervento. Alle istanze di lavoratori e organizzazioni di categoria - che lamentano una pessima condizione igienico sanitaria e la mancata manutenzione dei mezzi - il numero uno dell’Asa si trova costretto a rispondere che «è stata avanzata una richiesta di almeno 100mila euro a IrpiniAmbiente per il carburante necessario a rimetterli in moto». «Da parte mia - aggiunge Volino - c’è massima attenzione alla problematica, rispetto alla quale nutro una sensibilità ancora più accentuata per esigenze di ordine professionale. Farò fare una verifica approfondita e attenta sull’idoneità dei mezzi». Non lo dice esplicitamente, ma, nei fatti, il presidente è chiaro: bisogna arrangiarsi e stringere i denti fino a lunedì 26 e martedì 27, quando i soci decideranno le iniziative da intraprendere per il futuro dell’Asa. Del resto, il passivo al 30 maggio è notevolmente aumentato rispetto al 2009, segno di un’azienda che - a causa dei mancati incassi - continua a perdere giorno dopo giorno. I sindacati, però, non ci stanno: «I mezzi non sono nelle condizioni di proseguire nell’attività: non si può chiedere agli addetti di continuare a rischiare». Le preoccupazioni - dopo gli incidenti dei giorni scorsi - sono notevoli. Solo per un puro caso fortuito, infatti, un mezzo ha preso fuoco mentre era in deposito e un altro - a causa del mal funzionamento del freno a mano - è finito contro un muro mentre l’addetto era intento a ritirare i sacchetti della differenziata. I lavoratori chiedono, dunque, ampie garanzie per continuare la regolare attività. Per questo, nelle prossime ore, si rischia un blocco generale delle attività afferenti il ciclo integrato, con conseguenze drammatiche per la città capoluogo e tutti i comuni della provincia. Un’ipotesi che il presidente dell’Asa vuole scongiurare a tutti i costi. «Ho rivolto - aggiunge Volino - apprezzamenti per il senso di responsabilità mostrato da sindacati e dipendenti. Sono vicino alle loro esigenze e, unitamente all’intero consiglio di amministrazione, lavorerò per salvaguardarli. Ma è necessario fare fronte comune per evitare che la situazione precipiti». Il numero uno della società di viale Italia, inoltre, non manca di rivolgere l’ennesimo appello ai comuni, per chiedere di onorare le fatture emesse per i servizi effettuati. Invito diretto, in maniera prioritaria, a quei 19 Comuni che si vedranno sensibilmente ridurre i turni di raccolta. «Abbiamo concordato - chiosa Volino - l’opportunità di garantire soltanto i servizi minimi essenziali: non verrà effettuato lo spazzamento, così come non verranno ritirate le varie frazioni di rifiuto, a eccezione dell’umido, che può provocare difficoltà alla salute pubblica. I Comuni, però, devono essere consapevoli che, in caso non venga invertita la rotta, si andrà inevitabilmente verso un blocco totale del servizio. Rischiamo, infatti, di non avere più nemmeno fondi per l’acquisto del carburante». L’Irpinia si appresta, dunque, a vivere una nuova estate bollente nell’ambito della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Spettacoli che sembravano appartenere al passato, rischiano oggi di tornare prepotentemente alla ribalta. I primi disagi potrebbero avvertirsi già nelle prossime ore.