Asa, è linea dura con i comuni che non pagano
Sospensione dei servizi in tutti i comuni che non hanno garantito il pagamento di almeno il 50% delle fatture emesse da IrpiniAmbiente. Si è abbattuta - in maniera, forse, anche più veemente del previsto - l'attesa e annunciata mano pesante della società provinciale nei confronti degli enti locali morosi. Nella nota inviata all'Asa, i vertici di IrpiniAmbiente chiedono di «fare salve esclusivamente le attività che possano causare problemi alla salute pubblica». La società provinciale di gestione del ciclo integrato ha deciso - come anticipato da "Il Mattino" - di reagire con le maniere forti ai «comportamenti irresponsabili» di numerosi comuni. Il Consiglio di Amministrazione dell'Asa ha preso atto e - all'unanimità - ha convenuto di «attenersi scrupolosamente alle indicazioni» provenienti dal proprio cliente. Verranno concordate con i funzionari della società le modalità con cui effettuare - nei comuni morosi ed inadempienti - i servizi minimi essenziali. L'argomento sarà discusso anche nel corso del vertice con i sindacati previsto per questo pomeriggio. Le organizzazioni di categoria - che più volte hanno chiesto un'azione decisa e decisiva per «ristabilire la certezza del flusso economico» - ribadiranno la necessità che quest'azione di forza - che potrebbe concretizzarsi con una netta riduzione dei turni di raccolta - non vada a penalizzare le maestranze. Dal confronto, inoltre, i sindacati aspettano risposte alle numerose problematiche evidenziate, dalla condizione igienico-sanitaria allo stato dei mezzi, passando per la mancanza dei necessari requisiti di sicurezza per i lavoratori. Il presidente Edoardo Volino proverà a convincerli della necessità di stringere ancora i denti. La situazione resta drammatica e fondi per ottemperare alle legittime esigenze degli operatori non ce ne sono. Non è da escludere, quindi, che le organizzazioni di categoria decidano nuovamente di proclamare lo stato di agitazione e bloccare gli straordinari. Il Cda, intanto, ha provveduto a convocare l'assemblea dei soci per i prossimi 26 e 27 luglio. All'ordine del giorno l'approvazione del bilancio 2009 - che presenta un pesante disavanzo di circa 500mila euro - e determinazioni conseguenti. I consiglieri hanno convenuto anche l'opportunità di presentare una previsione di bilancio al 30 maggio 2010. «Le perdite - spiega il presidente Volino - sono tali da aver azzerato il capitale sociale (pari a circa 320mila euro, ndr) che è necessario ricostituire. Il disavanzo è figlio di un coacervo di circostanze: dal forte ricorso al lavoro straordinario, ai numerosi contenziosi e transazioni, fino agli interessi derivanti dalle necessarie anticipazioni bancarie». La situazione resta, dunque, drammatica, tale da mettere a rischio non solo la stabilità della società di viale Italia, ma anche l'implosione dell'intero sistema. Per questo, i vertici di IrpiniAmbiente hanno convenuto di mettere in campo estremi rimedi. L'auspicio è che la mancata raccolta dei rifiuti presenti in strada convinca gli enti morosi della necessità di pagare le fatture emesse per i servizi effettuati dal primo gennaio del 2010