In via Jannelli in una gigantesca vasca per l’acqua piovana confluiscono e ristagnano gli scarichi illegali delle case circostanti

Fogne abusive, lago di liquami tra i palazzi

Allarme inquinamento la puzza è insopportabile c'è paura di epidemie
14 luglio 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

Esterno giorno. Caldo africano. Via Jannelli è trafficata al limite della paralisi. Il cancello nella curva promette un tuffo nel verde: stradina sterrata, alberi, uccellini; in lontananza si sente, leggero e insistente, il rumore di una cascatella; davanti agli occhi si materializza uno specchio d’acqua. L’immagine è bella vero? Solo perché non si sente la puzza. Avvicinarsi a quel pantano e mettere le mani sul viso per proteggersi dalla tanfa, è tutt’uno. Arrampicarsi nel boschetto e scoprire che la cascatella è semplicemente una fogna che vomita dabbasso il suo contenuto, regala una sensazione ripugnante. Quella cascatella, assieme a decine di altre condotte abusive, alimenta una gigantesca vasca che è nata sotto la Cassa del Mezzogiorno, per il recupero delle acque pluviali. Quando la pioggia non c’è, quella vasca resta comunque piena. La gente dei dintorni lo chiama «il lago di mer..». Mai nome fu più azzeccato: si tratta esattamente di un immenso specchio d’acqua composto in prevalenza da cacca. Se siete curiosi di vederlo date uno sguardo al filmato sul nostro sito internet (www.ilmattino.it). La situazione igienica preoccupa gli abitanti dei dintorni che sono travolti dall’odore nauseabondo e terrorizzati dalla possibilità che quella roba possa determinare infezioni ed epidemie. C’è anche chi è preoccupato per la vicinanza tra lo scarico fognario abusivo e i giganteschi tubi dell’acquedotto che corrono, fuori terra, di fianco a quell’area, anche se i tecnici a più riprese hanno tranquillizzato tutti: non c’è nessuna possibilità che l’acqua potabile possa entrare in contatto con quella delle fogne. Meno male. Uno degli scarichi è, da sette anni, al centro di una complicata battaglia legale. Era in regola, s’è spaccato e fa piovere liquami nel verde. Dovrebbe essere rimesso a posto, i condomini sarebbero pronti a farlo ma una questione di confini e di proprietà ha bloccato tutto. Nel tentativo di risolvere la questione è sceso in campo anche il consigliere comunale Andrea Santoro del Pdl: «È assurdo che il Comune non intervenga per una soluzione rapida della vicenda», ha spiegato. A dire la verità è tutto assurdo, non solo il mancato intervento del Comune su quella singola condotta. È incredibile che esista quella fettina di verde scampato al sacco edilizio, che invece di essere protetto e valorizzato viene lasciato in balia degli incivili che creano un lago di cacca. Il percorso dalla vasca che si trova a valle, risale di fianco al canale che avrebbe dovuto accogliere acque bianche e che invece trasporta liquami fetidi. In media ogni dieci metri si scopre uno scarico abusivo. L’inquinatore più ardito ha lanciato un tubo da uno strapiombo di una ventina di metri: così adesso in mezzo agli alberi spunta una liana rossa di plastica che contiene schifezze. I più furbi hanno sistemato grossi tubi rigidi a ridosso del canale di contenimento. La vegetazione non ha impiegato molto a ricoprirli e sono mimetizzati, ma diventa facile scoprirli seguendo il rumore dell’acqua che cade con un ritmo strano, non cadenzato. Ogni volta che nel palazzo lassù qualcuno va al bagno e tira lo sciacquone, quaggiù in mezzo al verde arriva una piccola cascatella puzzolente. Il corpo forestale ha denunciato; la Procura sta indagando. La speranza è che quello schifo possa terminare presto, ma le speranze si scontrano con l’orribile realtà. Qui ci sono rivoli di cacca che vengono giù da almeno sette anni, quando se ne accorgerà qualcuno?

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