Rifiuti, servizi al minimo per i Comuni che non pagano
Mano pesante nei confronti dei Comuni morosi. Il tempo dell’attesa e degli appelli è terminato. Questa mattina i vertici di IrpiniAmbiente faranno pervenire all’Asa un elenco di Comuni che - dal primo gennaio 2010 - risultano assolutamente o fortemente inadempienti. In questi centri il servizio di raccolta e spazzamento verrà ridotto al minimo. L’intendimento è emerso nel corso del vertice tra l’amministratore unico della società provinciale Francesco Russo e i componenti del consiglio di amministrazione dell’Asa: il presidente Edoardo Volino, il vice Francesco Tedesco e l’amministratore delegato Sheila Chiusolo. «Abbiamo il dovere - spiega il numero uno dell’Asa - di non aggravare situazioni debitorie già pesanti e assicurare un servizio efficiente nei comuni in regola con i pagamenti». Di qui la scelta di penalizzare quei centri, i cui amministratori «incassano la Tarsu ma non provvedono ai pagamenti dei servizi effettuati». Le nuove modalità con cui verrà effettuato il servizio nei comuni inadempienti e morosi verranno discusse quest’oggi, nel corso della riunione del consiglio di amministrazione dell’Asa, ma anche attraverso una valutazione con i dirigenti della società. «Quel che è certo - aggiunge il presidente Volino - è che i servizi saranno ridotti al minimo. È quanto ci chiederà ufficialmente IrpiniAmbiente, nostro unico cliente». La scelta di procedere con la mano pesante nei confronti dei comuni che «hanno creato questo ciclo vizioso, determinando una situazione finanziaria drammatica per l’azienda», è stata unanime. Del resto, la condizione peggiora giorno dopo giorno ed è inammissibile restare a guardare di fronte ad operatori che si mettono a rischio semplicemente svolgendo la propria attività. Gli episodi degli ultimi giorni non lasciano spazio ad interpretazioni: un mezzo è andato a fuoco - fortunatamente mentre era parcheggiato in deposito - un altro - a causa del freno a mano che non ha retto - si è avviato mentre il lavoratore era intento a ritirare i sacchetti della differenziata. Una situazione che preoccupa fortemente maestranze e sindacati, pronti ad azioni di protesta nel caso non si giunga ad un risultato concreto nel confronto - previsto per domani - con i vertici dell’azienda. Le risposte auspicate, però, difficilmente potranno arrivare: l’amministratore di IrpiniAmbiente - presentando «un quadro finanziario preoccupante» - ha evidenziato che, in questa fase, è impensabile trasferire ulteriori risorse - per il pagamento di fatture emesse - nelle casse dell’Asa. L’azienda non avrà, quindi, la possibilità di provvedere al miglioramento dello stato e delle condizioni igienico sanitarie di mezzi e locali utilizzati dagli operatori. La scelta di IrpiniAmbiente - di provvedere alla riduzione dei servizi nei Comuni inadempienti - unitamente alla possibile protesta degli operatori fa assumere sembianze concrete allo spettro dell’emergenza rifiuti. Per questo, Volino non manca di lanciare l’ennesimo appello: «Richiamo al senso di responsabilità tutti quanti concorrono alla gestione della cosa pubblica: senza uno sforzo comune la situazione, già drammatica, rischia di farsi ancora più pesante». Nel frattempo, è stata rinviata a domani l’assemblea dei cosmarini per discutere dell’ipotesi di un distacco alla società di viale Italia. Troppo pochi i presenti che hanno respinto l’ipotesi di accordo cui erano pervenuti i sindacati con il presidente del soggetto liquidatore del Cosmari Av1, Walter Palermo.