"Isochimica, il rischio amianto fu sottovalutato"
È stata la storia dell’ex Isochimica il tema centrale dell’incontro della commissione speciale di vigilanza su Pianodardine e dell’ex responsabile dell’Ispettorato del lavoro, Rossano Festa. Fu lui, infatti, alla metà degli anni ’80, a sollevare la questione dei rischi collegati allo smaltimento di amianto dalle carrozze ferroviarie e stoccato al di fuori di ogni regola all’interno dello stabilimento. Un lavoro effettuato senza precauzioni dai circa 300 operai allora impegnati nello stabilimento irpino, inconsapevoli di un pericolo i cui effetti si sarebbero protratti a lungo negli anni. «È stato un colloquio di grande interesse - commenta il presidente della commissione Gerardo Bilotta - perché ci ha premesso di ripercorrere una storia segnata da estrema superficialità e senza alcuna lungimiranza che ha portato, proprio per l’intervento di Rossano Festa, in seguito alla denuncia di un operaio, alla chiusura decisa dal Tribunale di Firenze. Il rischio e i danni enormi provocati dall’amianto sono stati sottovalutati da tutti. Inclusi gli operai, anche per via degli stipendi più alti erogati proprio perché si facevano cose ai limiti della legge. Ma adesso - precisa - sono altri i problemi che dobbiamo affrontare. Anche perché andare ora alla ricerca di un colpevole nel passato non risolve la questione». Bilotta si riferisce innanzitutto allo stop imposto ai lavori dalla mancanza di fondi disponibili per ultimare il risanamento dell’area. Oggi, insiste, il problema è trovare il denaro necessario per mettere definitivamente un punto fermo e stabilire «quando finisce - continua Bilotta - questa maledetta o benedetta bonifica, visto che l’impresa ha già anticipato le somme investite finora nell’operazione e non sa da dove ne verranno altre e quanto si dovrà spendere». Un nodo da sciogliere al più presto, per non trascinare oltre una vicenda che ancora suscita grande preoccupazione soprattutto fra chi risiede in prossimità dello stabilimento e teme conseguenze per la propria salute. Ma sarà proprio l’Asl, insieme all’Arpac, a relazione nella prossima seduta della commissione, programmata per lunedì 12, per illustrare i risultati di uno studio condotto nell’intera Valle del Sabato. «Non bisogna dimenticare - puntualizza Bilotta - che compito della commissione è vigilare su tutto il nucleo industriale, che parte, sì, dall’ex Isochimica ma si estende fino al Cdr toccando i territori di numerosi Comuni». All’incontro prenderà parte tra gli altri Morrone, responsabile dello studio per conto dell’Asl, in modo da fare il punto sulle condizioni dell’area sotto il profilo ambientale e fornire alla commissione dati utili. «Il lavoro della commissione - spiega Bilotta - proseguirà ancora, prima della pausa estiva, in modo che per l’autunno avremo terminato le audizioni. Non è escluso che riusciremo a tenere anche un’ulteriore seduta, dopo quella di lunedì prossimo». In prospettiva, una volta ultimata questa fase, la commissione si riserva di presentare una relazione finale ma, dice il presidente, «non ci limiteremo solo alla registrazione dei fatti accaduti e presenteremo anche delle proposte». L’attenzione dell’organismo comunale sulla vicenda è sempre alto, tiene a sottolineare Bilotta, che risponde alle perplessità espresse da Nando Romano, dell’Osservatorio permanente sull’Isochimica, dicendo: «Eviteremo qualsiasi speculazione con tutte le nostre forze attraverso la vigilanza. Vorrei ricordare - conclude - che ho voluto fortemente la commissione non solo in quanto consigliere comunale, e quindi nell’interesse della città intera, ma anche perché provengo proprio da quella zona».