Isole ecologiche a mezzo servizio la spola degli scarti che nessuno vuole
Così nasce il business degli abusivi
Una piccola odissea. Un viaggio tra risposte irritanti e rifiuti: sia quelli che non si sa dove mettere, sia quelle che ci si sente propinare da alcuni addetti delle isole ecologiche casertane, alla richiesta di depositare materiali ingombranti. È questo quello cui va incontro un cittadino che, armato di tanta buona volontà, decide di svuotare la cantina, smaltire alcuni rifiuti ingombranti nel modo più corretto, ovvero rivolgendosi alle isole ecologiche. La prima tappa è la nuova isola ecologica di viale Lincoln, allo sbocco del sottopasso. Auto carica di diversi tipi di materiali da scaricare: bidoni di plastica vuoti, una tv, alcune piccole stampanti, una sedia di legno, un bidone pieno di calcinacci, un aspirapolvere, carta e cartoni, e i brandelli di una vecchia tapparella di plastica. L’isola ecologica è piena, e quindi non è possibile scaricare nulla. Questo il responso. Si chiedono spiegazioni, ma gli addetti sono inamovibili: non si può lasciare neanche una stampante. Tutt’al più un po’ di carta. Seconda possibilità, l’isola ecologica che si trova nei pressi del cimitero di Caserta. Anche qui però lo scenario è simile. Innanzitutto, spiegano i funzionari, non è possibile buttare di tutto. Al momento si possono lasciare gli elettrodomestici e la carta. Dunque nessun problema per stampanti e aspirapolvere, mentre niente da fare per i calcinacci: tutto pieno. Per la tv invece bisogna passare il giorno dopo, però non in quella stessa isola ecologica, ma in quella vicino, pochi metri più avanti. Solo che bisogna informarsi bene sugli orari, perché, dicono i tecnici, è aperta solo di pomeriggio, e non tutti i giorni. Proprio all’isola ecologica del cimitero raccomandano che per tutte le cose che non è stato possibile lasciare lì, è possibile rivolgersi all’isola di viale Lincoln, che prende di tutto. Dalle informazioni raccolte dal cittadino che decide di dedicare alcune ore della sua giornata alla ricerca dell’isola ecologica perduta, non si hanno notizie di dove sia possibile gettare la sedia di legno, i bidoncini di plastica e i brandelli della vecchia tapparella di plastica. Un tentativo è possibile farlo anche nell’isola comunale di San Nicola la Strada, allestita nella stessa struttura del campo di calcio, ma anche lì non è possibile lasciare alcuno dei rifiuti menzionati. Resta quindi, pur avendo il tempo a disposizione e i mezzi per spostarsi, il problema di come smaltire molti dei rifiuti ingombranti che si trovano nelle nostre case, e la tentazione forte è quella di «chiamare il treruote e dargli una mazzetta». Così, in molti casi, è ancora l’omino del «treruote» a provvedere, a modo suo, allo «smaltimento» di quei rifiuti che nessuno vuole. Che quasi sicuramente, finiranno in qualche campagna della zona. Abusivamente.