Mare invaso da una chiazza verde maleodorante
Analisi della capitaneria di porto
Poco più di un'ora e mezza. Non di più. Per il più mattiniero degli amanti del bagnasciuga della zona orientale del capoluogo, tanto è durata la giornata al mare, nel primo, vero sabato dal sapore di ferie estive. A rovinare i piani una grossa iattura (vecchia conoscenza) che fa rima con l'incubo mare sporco. Siamo alle solite. Torna la stagione estiva e a fare visita è un ospite tra i più indesiderati sul litorale del capoluogo. Quella di ieri è stata un'autentica mattinata di fuoco. A suscitare la rivolta di popolo dei bagnanti salernitani di una grossa fetta del litorale della zona orientale da Pastena alla zona dello stadio Arechi, è stata la comparsa improvvisa di una lunga chiazza color verde, persino maleodorante e schiumosa, che, nel rapido volgere di un'ora, un'ora e mezza, ha costretto i salernitani a caccia della tintarella e di una rapida rinfrescata a mare (non pretendevano poi tanto di trascendentale) a scappare a gambe levate dalle acque. Il sopraggiungere dell'alone di acqua verdastra, accompagnata da olezzi fetidi, ha finito per sbaragliare anche il più coraggioso dei cittadini. Anche chi ha pensato di sfidare l'invasione della tanto temuta chiazza, ha dovuto faticare e non poco per guadagnarsi un piccolo specchio d'acqua. L'ora dell'incubo mare inquinato scatta poco dopo le 9.30, minuto più minuto meno. Alla rabbia dei bagnanti dei lidi compresi tra Pastena e via Generale Clark, minacciati dall'avvento della striscia di mare inquinato, fa seguito immediatamente la segnalazione alle autorità competenti. Poco dopo le 11 entra in azione la Capitaneria di Porto che invia nei pressi delle acque di Mercatello una motovedetta impegnata già in un servizio di monitoraggio delle acque. Il sopralluogo nelle acque dura almeno un'oretta tra il malumore incalzante dei bagnanti che, intanto, abbandonano a ondate la spiaggia. Solo nelle prossime ore si conosceranno gli esiti delle indagini degli ufficiali della Capitaneria di Porto che non esclude nessuna ipotesi. Una potrebbe essere riconducibile al fenomeno naturale causato dalla putrefazione delle alghe legata al riscaldamento delle acque. «Non credo sia colpa solo delle alghe, è possibile che siano scarichi abusivi oppure acque fuoriuscite dalle fogne, forse ingolfate dalla giornata di pioggia di venerdì», il parere di Rocco Grisanti, che sciama in tutta fretta dal "Lido" di Mercarello poco dopo mezzogiorno. Tra i più colpiti dalla mattinata di disagio ci sono proprio i bagnanti del litorale di Mercatello. Nella morsa della chiazza di mare verdastra, maleodorante e a tratti anche schiumosa sono finiti pure gli avventori di molti lidi di via Clark. Un particolare: l'ondata di mare sporco non ha trascinato rifiuti o altro materiale organico a riva. Magra consolazione che non cancella l'incubo mare di ieri mattina. L'allarme scatta dopo le 9.30. «Sullo specchio d'acqua ha cominciato a palesarsi una striscia verdastra che emanava un odore spaventoso, sono scappato e tornato a casa già alle dieci, fa rabbia», esclama Stefano De Lucia, del comitato di quartiere Mercatello. Dopo le 10 lo specchio delle acque si presenta abbastanza colorato, diventando già off limits. A pelo d'acqua galleggia una patina verdastra condita da schiume che non promettono nulla di buono. Ma lo spauracchio rovina la giornata anche più in là di Mercatello, dove c'è chi si esaspera al sole senza potersi bagnare. Ore 11, via Clark. «Era schiumosa ed estesa diversi metri, una patina scura» descrive Nicola Montemurro, sulla strada di un mesto ritorno a casa in compagnia del figlioletto, dopo aver fatto almeno una doccia. «Almeno questo ci concesso» l'ironico papà. «Con un mare così è meglio stare a casa» sbuffa il signor Michele a pochi passi. E noi sottoscriviamo.