Trenta giorni per svuotare il "panettone"

La collina di spazzatura andrà a finire nel sito di Terzigno e San Tammaro
5 luglio 2010 - Giuliana De Vivo
Fonte: Il Mattino Caserta

Da oggi è ufficialmente aperto il bando di gara per l’assegnazione dei lavori di svuotamento del «panettone», ovvero la montagna di rifiuti che da tre anni occupa un’ampia zona del sito di trasferenza Lo Uttaro, attirando, oltre a un quantitativo di gabbiani – a quanto pare ghiotti di spazzatura in ugual misura che di pesce fresco - che mai prima si era visto in città, anche numerose polemiche. Dopo la fine della fallimentare gestione da parte della società Fibe (di cui alcuni dirigenti e funzionari finirono in guai giudiziari per illeciti nello smaltimento dei rifiuti), infatti, il sito passò alla competenza del Commissariato di Governo che, nonostante diversi tentativi, non è mai di fatto riuscito a fare fronte al problema di quell’enorme ammasso di «monnezza», complice, tra le altre cose, la quasi totale assenza di siti adatti allo smaltimento. A complicare il quadro, infine, ci si mise il sequestro da parte della magistratura che, di fatto, ha bloccato ogni attività. Ed è proprio il temporaneo dissequestro del sito che, adesso che la sua competenza è di nuovo nella mani dell’amministrazione provinciale, ha rimesso in moto l’iter. Il bando scadrà tra cinque giorni esatti, alle ore 11 di venerdì, e un’ora più tardi, con l’aggiudicazione, si conoscerà già il nome della ditta cui spetteranno le operazioni di svuotamento. «Ci siamo riferiti alle ditte che sono già nell’elenco del cottimo fiduciario, quindi a quelle già qualificate», ha chiarito a questo proposito l’ingegnere Carmine Sorbo, dirigente tecnico del settore ambiente e rifiuti del Comune, che così risponde alla domanda sulle caratteristiche richieste alle varie società per partecipare al bando di gara. Poi, da lunedì prossimo, partirà in concreto la pulizia del «panettone», con il trasferimento dei rifiuti presso le discariche di Terzigno e San Tammaro, che avverrà nelle ore notturne per non intralciare il traffico e creare disagi alle famiglie residenti in zona. I tempi operativi stimati dall’amministrazione comunale sono di circa 27 giorni, «al massimo un mese abbondante, sempre se tutto procede secondo i programmi, perché molto dipende anche dalla disponibilità delle due discariche, che dovrebbero recepire trecento tonnellate ciascuna al giorno di rifiuti», spiega ancora l’ingegnere Sorbo. Dunque, se non viene meno quanto assicurato dalle unità operative - e cioè che lo svuotamento debba avvenire trasportando quotidianamente seicento tonnellate di spazzatura, da smistare tra la discarica di Terzigno e quella di San Tammaro - tra al massimo un mese la montagna di rifiuti accatastati nei pressi della discarica Lo Uttaro non esisterà più. Ma, anche laddove dovessero esserci intoppi, i tempi potranno allungarsi solo relativamente: il dissequestro del sito, infatti, dura sessanta giorni, il che vuol dire che in due mesi al massimo – entro fine agosto nella più pessimistica delle ipotesi - il trasferimento dei cumuli di spazzatura dovrà gioco forza essere terminato, se si vuole evitare un ennesimo buco nell’acqua. Dopo di che, si dovrà procedere alla bonifica di quell’area. Innanzi tutto, si dovrà verificare che cosa sia successo al terreno sottostante nel corso di questi tre anni: il «panettone», infatti, esiste dal 2007, da quando quella zona adiacente alla discarica Lo Uttaro fu individuata come sito di deposito provvisorio per i rifiuti prodotti nel corso della Notte Bianca di Napoli di quell’anno. Il pericolo è che la permanenza prolungata del pattume sul terreno abbia causato gravi infiltrazioni nella falda acquifera. Un rischio che negli ultimi anni da più parti è stato paventato, e che desta la viva preoccupazione dei cittadini. Sul punto, Sorbo spende parole di parziale rassicurazione, escludendo, almeno in principio l’eventualità di problemi, gravi tali da rendere necessarie bonifiche profonde perché «nel 2004 fu fatto un zoccolo di protezione di tre metri di profondità e si presero le precauzioni necessarie per il percolato. Ovviamente, poi, bisogna vedere come il tutto è stato gestito in questi anni».

Powered by PhPeace 2.6.4