Consorzi, spiraglio per i dipendenti
La proposta del presidente dell’Asia Lucio Lonardo per impiegare i 116 dipendenti del Consorzi per lo smaltimento dei rifiuti in un attività di vigilanza per evitare il continuo crearsi di discariche abusive e di cumuli di rifiuti lungo le strade, ha trovato consensi da parte sindacale. In una nota Antonio Tizzani coordinatore della Fp Cgil sostiene «che la proposta, fatta da Lucio Lonardo,ci trova d'accordo in quanto, utilizzare questi lavoratori come operatori a salvaguardia del territorio sannita,considerato che in questi dieci anni, hanno maturato un'approfondita esperienza sul campo sia riguardante il territorio che nel riconoscere le varie tipologie di rifiuti ci appare un ottima idea. Inoltre gli stessi,a nostro parere,sono idonei anche ad effettuare la sensibilizzazione ai cittadini per una corretta e civile raccolta differenziata. Questi lavoratori sono stati formati per riconoscere e trattare adeguatamente,oltre ai rifiuti solidi urbani, anche i rifiuti speciali e pericolosi così dannosi per l'ambiente e per la salute pubblica». «Dopo tante sofferenze e lotte, i lavoratori e il sindacato - sostiene Piero Mancini a nome dei lavoratori dei consorzi in lotta - auspicano che questa proposta, può aprire la strada giusta, e che, finalmente a questa suggerimento, si aggiungano altre proposte concrete, affinché, i dipendenti del ex Consorzio BN1, possono ritornare al lavoro al più presto. Finalmente un raggio di luce per i lavoratori dei Consorzi. Dopo sei lunghi mesi di agitazione e conflitto permanente, per la forzata inattività e il saltuario pagamento degli stipendi. Dopo tante inutili e frustranti riunioni in prefettura di svariate personalità. Dopo tante inutili e false parole, finalmente, è stata avanzata una proposta seria e concreta. Chiediamo una chiara e pubblica risposta da parte del presidente della Provincia, Aniello Cimitile, da parte del sindaco Fausto Pepe, e dai sindaci dei comuni più grandi della nostra provincia. Oggi i lavoratori manifestano il loro disagio economico e psicologico sotto la sala del Consiglio provinciale con le pentole e le padelle vuote».