Niente fondi, automezzi Asa in disarmo

Molti veicoli sono fermi da tempo per mancanza dei pezzi di ricambio
3 luglio 2010 - Lidia Salvatore
Fonte: Il Mattino

Mezzi che perdono i pezzi e sottopongono i lavoratori a gravi rischi quotidiani. Condizioni igieniche più che precarie negli spogliatoi e garanzie sempre più labili per il futuro prosimo venturo. L’Asa sta attraversando - ormai da mesi - una fase di grossa difficoltà, derivante essenzialmente da problemi di natura finanziaria. Da mesi, infatti, l’azienda di viale Italia riesce ad incassare solo le somme necessarie al pagamento delle spettanze dei lavoratori - molte volte al netto di tasse e contributi - e alle spese più urgenti. Il costante aumento dei crediti vantati - che supera abbondantemente gli otto milioni di euro - è direttamente proporzionale alle difficoltà nell’espletamento dei vari servizi. Le operazioni di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti rappresentano ormai una vera e propria impresa. Le preoccupazioni maggiori riguardano lo stato dei mezzi, ai quali non viene effettuata manutenzione e disinfestazione. Molti sono fermi e inutilizzabili, perché la situazione finanziaria non consente l’acquisto dei pezzi di ricambio necessari a rimetterli in moto. Parcheggiati nelle rimesse della società ci sono sei delle dieci spazzatrici, undici compattatori, tra grandi e medi, rispetto ai trentasette in dotazione, due dei quattro scarrabili, otto dei diciannove gasoloni, due dei cinque porter, due lava cassonetti su tre, otto Ape50 su venti, sei Nissan su dodici e l’unica autobotte. Ma anche i mezzi ancora in servizio sono quasi al limite. Le difficoltà sono, però, generali. Scarseggiano le attrezzature necessarie, a cominciare dai guanti fino ai contenitori per il ritiro di alcune frazioni di rifiuti. La mancata manutenzione comprende anche spogliatoi e locali utilizzati dai lavoratori e l’officina, i cui addetti sono spesso impossibilitati anche a provvedere all’espurgo dei rifiuti prodotti. Non meno importante, infine, è la difficoltà - denunciata, nel corso delle ultime settimane, anche dall’amministratore delegato Sheila Chiusolo - per i pagamenti accessori degli stipendi, dai contributi previdenziali alle tasse, alle trattenute sindacali. Della questione è stato investito anche il Prefetto che ha più volte richiamato gli amministratori inadempienti. Organizzazioni di categoria e maestranze avevano proclamato lo stato di agitazione ed erano pronti a bloccare gli straordinari prima della convocazione - per martedì - di un confronto con i vertici dell’azienda. L’emergenza rifiuti appare già dietro l’angolo.

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