"Tarsu, basta aumenti o sarà scontro"

Assemblea dei sindaci Pd contro i rincari della tassa stabiliti dalla Provincia
3 luglio 2010 - Claudio Lombardi
Fonte: Il Mattino Salerno

Macerata. La richiesta di un consiglio provinciale urgente, l’elaborazione di una proposta alternativa e una campagna di sensibilizzazione. Più che le regioni di partito, poté lo spettro dell’impopolarità. È partita da Macerata l’«offensiva» dei sindaci del Partito democratico contro l’aumento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti deciso della Provincia. Il presidente Domenico Zinzi, sulla base dei dati ricevuti dalla società provinciale a capitale pubblico «Gisec», ha stabilito che il costo dello smaltimento passa da 88 a 138 euro a tonnellata. L’incremento, secondo Zinzi, è da considerarsi «provvisorio e sperimentale», ma tanto è bastato per innescare la protesta dei sindaci del Pd, che, su invito di Luigi Munno, ieri pomeriggio, si sono riuniti nella sala consiliare di via Umberto I, a Macerata. All’assemblea hanno partecipato, tra gli altri, Achille Cennami da Mondragone, Giuseppe Fattopace da Capodrise, Luciano Di Meo da Sessa Aurunca, Emiddio Cimmino da San Tammaro, Luigi Coscia da Valle di Maddaloni, Biagio Lusini da Teverola e i rappresentanti istituzionali di Villa di Briano, Carinaro, Santa Maria la Fossa, San Marco Evangelista, Cesa, Villa Literno, Teano e Castel di Sasso. A dare man forte, anche i parlamentari Pina Picierno e Stefano Graziano, il consigliere regionale Enrico Fabozzi e il capogruppo dei Democratici alla Provincia, Giuseppe Stellato. Dal dibattito è scaturito l’impegno comune a lavorare a un piano alternativo, che sarà presentato al presidente Zinzi insieme con la richiesta di un consiglio provinciale. Nel frattempo, su suggerimento della Picierno, inizierà una campagna di sensibilizzazione itinerante, una «road map» dal titolo «Zinzi, il presidente della tassa», per spiegare ai cittadini che gli aumenti della Tarsu sono figli di una cattiva gestione provinciale e non comunale. «Il governo di centrodestra non può giustificare l’aumento della tariffa con la crisi del settore o con le perdite strutturali del Consorzio Unico», dichiara Munno. «È suo compito – aggiunge – ristrutturare il settore e liquidare il Consorzio unico, salvaguardando i livelli occupazionali, eliminando i tanti privilegi presenti nel settore e, soprattutto, superando definitivamente l’emergenza rifiuti, con l’incremento della raccolta differenziata e la realizzazione degli impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti». I Democratici si chiedono, poi, come mai le altre province della Campania e, in particolare, quella di Napoli, che hanno conferito e stanno ancora conferendo ingenti quantità di rifiuti nella nostra provincia, hanno tariffe nettamente inferiori a quella fissata da corso Trieste?». Il motivo sarebbe uno solo: «L’amministrazione provinciale – affermano Munno e gli altri – sta creando un nuovo carrozzone politico (la «Gisec»), che, invece di affrontare i problemi di raccolta e di smaltimenti della spazzatura non fa altro che aggiungere sprechi a sprechi».

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