I lavoratori senza paga proclamano lo sciopero per domani, si tratta a oltranza per la revoca

Depuratori, torna l'incubo liquami a mare

Un anno fa il blocco delle vasche rovinò la stagione balneare. Tensione da Cuma a Baia Domizia
2 luglio 2010
Fonte: Il Mattino

Giugliano. Operatori balneari e Regione sperano in una revoca in extremis entro oggi dello sciopero dei lavoratori dei depuratori. Ma la tensione è altissima e i dipendenti non sembrano accettare aperture e offerte di anticipi di stipendenti. La decisione arriverà oggi e se i lavoratori incroceranno le braccia si rischia un’altra estate nera per la balneazione sui litorali intorno a Napoli. I dipendenti avevano annunciato lo sciopero per domani – giusto un anno dopo la crisi del 2009 - contro il mancato pagamento degli stipendi da parte di Hydrogest e Termomeccanica. Così si rinnova l’incubo dello sversamento di liquami direttamente in mare: a Castellamare come a Cuma. Il tavolo con i sindacati, la Regione e i responsabili degli impianti è stato serrato proprio per tentare di scongiurare un nuovo disastro ecologico. Per farlo si parla della liquidazione di anticipi. È però tutto da definire. Si è discusso a lungo anche di un modo per andare incontro alle legittime esigenze dei lavoratori e, allo stesso tempo, sottrarsi alla continua minaccia dello sciopero. Intanto, l’anno scorso la marea di liquami in mare avvelenò la costa settentrionale della Campania allontanando i bagnanti. Il risultato: ombrelloni chiusi e settore turistico in ginocchio, con danni per l’economia per oltre 60 milioni di euro. E ora che i balneatori pensavano di poter archiviare il tracollo del 2009, si ritrovano con una nuova crisi alle porte. Tra scandali e continui cambi di gestione, gli operai non si fidano nemmeno della ristrutturazione in corso. Tre mesi fa sono iniziati gli interventi a Cuma, dove da lunedì entreranno in funzione sette delle 14 vasche di ossidazione, mentre all’impianto dei Regi Lagni, a Villa Literno, verrà attivata la seconda delle otto vasche predisposte per il trattamento finale dei fanghi, anche di quelli accumulati finora. Poi, dovrebbe essere questione di poco l’avvio dell’impianto di Acerra, dopo 37 anni di inattività, bloccato finora dal contenzioso tra diversi gestori che blocca l’allacciamento della corrente elettrica. Strutture che, secondo gli esperti, consentirebbero di migliorare il ciclo depurativo da subito, anche se prima di verificarne l’impatto sulla qualità del mare bisognerà attendere l’esito delle analisi dell’Arpac. «A breve partirà anche il piano di monitoraggio con la facoltà di ingegneria sanitaria - dice Bruno Orrico, responsabile unico concessioni depuratori Regione Campania –. Servirà a dimostrare i progressi legati all’attivazione dei nuovi impianti». E, così, mentre si apre uno spiraglio per riportare la bandierina blu sul litorale, con lo sciopero di domani si rischia di fare un passo indietro sul disinquinamento. Nessun rischio invece in costiera. Anzi. I lavoratori a quanto pare non incroceranno le braccia e continueranno a lavorare per costruire la parte mancante del depuratore di via Napoli a Castellammare, al centro delle polemiche degli ultimi giorni per il rispristino del progetto originario che prevede la linea fanghi nel quartiere Cmi. Una battaglia di cui si sta facendo portavoce anche Tonino Scala, ex consigliere regionale ed ex residente del quartiere. Il sindaco Luigi Bobbio nelle settimane scorse ha riproposto il progetto originario scatenando polemiche in città ma ottenendo il beneplacito del commissario alla bonifica Roberto Jucci. Un problema che a quanto pare sembra essere arginato e la parte del depuratore che raccoglie le acque reflue della zona torrese-stabiese continuerà a funzionare senza problemi. Unico neo i ritardi nella costruzione dell’impianto. Le varie modifiche al progetto hanno costretto i lavori a stop ritardando il disinquinamento del mare, in particolare il tratto che va dall’arenile di Castellammare alla spiaggia di Rovigliano a Torre Annunziata. Intanto i lavoratori chiedono di essere tutelati per scongiurare situazioni critiche che hanno caratterizzato la scorsa stagione estiva.

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