Il Comitato di Chiaiano nella discarica: "Intensificare i controlli"

Tour con Cesaro e Caliendo
"Ma l'impianto sembra in linea con tutte le norme di legge"
29 giugno 2010
Fonte: Il Mattino

«Per la prima volta, dopo due anni, riusciamo ad entrare nella discarica di Chiaiano per renderci conto delle sue condizioni di sicurezza. Questo grazie all’interessamento del presidente della Provincia Luigi Cesaro, sensibile alle istanze di noi cittadini, ora che l’impianto, col trasferimento dalla gestione straordinaria a quella ordinaria, è passato sotto la responsabilità». Così i rappresentanti del comitato di lotta alla discarica di Chiaiano, che ieri mattina hanno potuto accedere alla zona, ancora sotto controllo militare, insieme al presidente Cesaro, accompagnato dall’assessore provinciale all’Ambiente Giuseppe Caliendo e al sindaco di Marano, Salvatore Perrotta. «La discarica gestita dalla società Ibi mi è sembrata in linea con quelle che sono le norme di legge», ha affermato Cesaro. «In ogni caso - ha continuato - io e l’assessore Caliendo siamo sempre pronti a raccogliere da parte del comitato civico suggerimenti per integrazioni sulla sicurezza che abbiano basi scientifiche». I dirigenti dell’Ibi durante la visita, hanno illustrato alle autorità ed ai componenti del comitato, accompagnati dal professore Franco Ortolani, direttore del dipartimento di pianificazione e scienza del territorio dell’università Federico II, le dotazioni di sicurezza dell’impianto di discarica, in cui mediamente vengono stoccate 850 tonnellate di rifiuti al giorno. All’ingresso, spiega una nota, viene effettuato un duplice controllo sui mezzi di trasporto per verificare la presenza di eventuale materiale radioattivo. Gli stessi mezzi di trasporto, all’uscita, vengono opportunamente passati per un impianto di lavaggio, per evitare di portare fuori dal sito, con i pneumatici, materiale proveniente dalla discarica. Esistono poi tre pozzi di rilevamento per il controllo della falda acquifera a 200 metri di profondità, e 4 vasche di stoccaggio dell’acqua piovana che attraversa il territorio e che viene successivamente trasportata e trattata in impianti di depurazione. L’assessore Giuseppe Caliendo ha assicurato che chiederà comunque all’Arpac di intensificare i controlli che già avvengono con cadenza quindicinale e di farne avere documentazione scritta a tutti gli enti locali interessati, in modo che anche i cittadini possano conoscere periodicamente lo stato di salute della discarica. Da parte loro il Comitato ha richiesto alle autorità presenti che il periodo di utilizzo della discarica non vada oltre i 16 mesi previsti dal piano originario.

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