Meno rifiuti in discarica, via ai licenziamenti
«Senza la revoca dei licenziamenti bloccheremo i conferimenti a Pustarza». Sono sul piede di guerra i lavoratori della discarica di Savignano. La scelta dei vertici della Ibi - azienda impegnata nella gestione dello sversatoio - di licenziare tre dei nove dipendenti, motivando la decisione con la netta riduzione dei quantitativi conferiti giornalmente presso l'impianto, ha provocato la dura reazione di addetti e organizzazioni di categoria. Se, da un lato, le aziende impegnate fanno constatare che - rispetto alle oltre mille e 500 tonnellate giornaliere di rifiuti sversate in Irpinia nella fase più calda dell'emergenza regionale - oggi arrivano quotidianamente a Pustarza poco più di 300 tonnellate di spazzatura (quantitativo che comprende una minima quota di solidarietà che, spesso, viene sfruttata dai comuni del salernitano, ndr), dall'altra le parti sociali chiedono la giusta attenzione per lavoratori che «hanno contribuito alla risoluzione dell'emergenza rifiuti sul piano regionale». «Non si può pensare - evidenzia il responsabile del settore ambiente della Uil, Michele Caso - di licenziare maestranze occupate in un impianto assai delicato e con una forte rilevanza sociale». Nel corso di un'assemblea infuocata durata oltre tre ore - che ha ritardato l'avvio dei conferimenti - sindacati e operai hanno condannato in maniera netta i licenziamenti, annunciando un'opposizione forte. Si prevede, dunque, un muro contro muro. Di qui la scelta di chiedere un intervento del Prefetto per trovare una soluzione ad una vertenza che si fa sempre più delicata. Un confronto sulla vicenda si terrà - presso il palazzo di Governo - già questa mattina. Vi prenderanno parte, oltre alle organizzazioni di categoria ed i vertici della Ibi, anche il sindaco di Savignano Oreste Ciasullo - che gestisce la struttura di Pustarza - ed i vertici di Av2 Ecosistema - che si occupa dei controlli in discarica - e di IrpiniAmbiente, prossimo soggetto responsabile dello sversatoio del Cervaro. L'obiettivo è quello di scongiurare i licenziamenti. «Considerato il numero esiguo di addetti interessati dalla procedura - continua Caso - è auspicabile un intervento della società provinciale di gestione per immaginare anche una diversa e giusta collocazione all'interno del ciclo integrato». Nel caso non si arrivasse ad una soluzione della vertenza, si rischierebbe lo scontro. Al termine dell'assemblea, infatti, lavoratori e organizzazioni di categoria hanno annunciato di essere pronti a porre in essere forme di protesta anche forti ed eclatanti. Possibile che si arrivi al blocco dei conferimenti presso l'impianto di Savignano. Un'eventualità che metterebbe a rischio la tenuta dell'intero sistema rifiuti della provincia di Avellino, aprendo le porte ad una nuova emergenza del comparto. La questione, intanto, rischia di assumere connotazioni molto più ampie e di coinvolgere anche altre attività dell'impianto di Pustarza. «La vertenza - dichiara ancora Caso - potrebbe riguardare anche l'Av2 ecosistema, società che si occupa dei controlli in discarica». Il sindacato teme ulteriori tagli pure tra i lavoratori - addetti al controllo dei compattatori in entrata - assunti con contratto a termine dalla società braccio operativo del Cosmari Av2. «Questo - continua Caso - rappresenterebbe un boomerang per l'impianto. Solo l'impegno degli operatori, infatti, ha consentito, finora, di individuare e fermare carichi sospetti (l'ultimo, contenente amianto, è stato bloccato solo qualche giorno fa, ndr). Non si può immaginare di abbassare la guardia in un impianto assai complesso e pericoloso». Sposa la causa dei lavoratori anche il sindaco di Savignano Ciasullo. «Bisogna porre in essere - dice - tutti gli sforzi per garantire, per quanto possibile, il mantenimento degli attuali livelli occupazionali in servizio presso la discarica di Pustarza».